Turismo di lusso in Calabria: Opportunità da cogliere o occasioni perdute? Il dato Demoskopika fa riflettere
La regione ha tutto per competere ma che non è (ancora) riuscita a giocarsi le sue carte migliori

Nel panorama sempre più competitivo del turismo di alta gamma in Italia, la Calabria si ritrova in una posizione ambivalente: terra di potenziale straordinario, ma ancora ai margini dei flussi luxury. Lo rivela con chiarezza l’Elite Index 2025 elaborato da Demoskopika, che fotografa lo stato dell’arte del turismo di lusso nelle regioni italiane.
Il risultato? La Calabria si colloca nel quarto e ultimo cluster, quello definito "Exclusive Bronze", con un punteggio di 94,0. In altre parole: una destinazione che ha tutto per competere ma che non è (ancora) riuscita a giocarsi le sue carte migliori. Vediamo perché.
Un settore in crescita, ma non per tutti allo stesso ritmo
Il turismo luxury in Italia non è una nicchia residuale, bensì una delle componenti più dinamiche e redditizie dell’intero comparto turistico nazionale. Secondo i dati Demoskopika: Nel 2024, oltre 9 miliardi di euro sono stati generati dal segmento luxury. Le presenze in strutture di fascia alta sono arrivate a 12,8 milioni, con più di 4,5 milioni di arrivi. Le stime per il 2025 prevedono un ulteriore incremento: +2% di arrivi e +1,4% di presenze. Questi numeri testimoniano un trend chiaro: i viaggiatori alto-spendenti sono in aumento, cercano esperienze esclusive, autentiche, a misura d’uomo, e sono disposti a pagare molto per servizi di qualità. Un’opportunità perfetta per una regione come la Calabria… almeno in teoria.
La Calabria nell’Elite Index: radiografia di un potenziale inespresso
I numeri del report evidenziano con chiarezza il ritardo calabrese: Solo 15 alberghi a 5 stelle su un totale di 2.332 esercizi ricettivi (appena lo 0,64% dell’offerta totale). Un’incidenza del 2,5% di strutture luxury sul totale nazionale. Nel 2024, la regione ha registrato 83.631 arrivi e 343.459 presenze nel segmento luxury. La spesa turistica diretta generata da questi flussi è stata di circa 151,6 milioni di euro, corrispondente al 19,5% della spesa turistica totale regionale.
Pur trattandosi di numeri non trascurabili, il confronto con regioni come Toscana, Lombardia o Campania è impietoso. La Calabria non riesce ancora ad attrarre il turista di fascia alta come destinazione stabile o strutturata.