L’idea di un nuovo ospedale nella provincia cosentina sembrerebbe prendere sempre più di una forma concreta. A seguito degli incontri del primo cittadino rendese, Marcello Manna, tenuti con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto in merito alla Sanità in Calabria, si è messo il punto sulla possibilità di localizzare il nuovo ospedale nel comune rendese, sfruttando l’avvio del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia Td (Tecnologie digitali) all’Università della Calabria.
Una decisione che sembrerebbe “non più procrastinabile” a seguito dell’emergenza sanitaria che la Calabria ha sofferto durante la pandemia.


A confermare i colloqui avvenuti è lo stesso Manna, che spiega la proposta tramite un post su Facebook:


“La scelta del presidente Occhiuto di impegnarsi in prima persona sancendo una fase di confronto anche con noi sindaci che, in vista del #PNRR, potrebbe far sì che la sanità in Calabria divenga finalmente servizio efficiente. “continua Manna

“Rende e l’Università della Calabria possono indicare il cambiamento di rotta necessario a garantire il diritto costituzionale alla salute e di cura e quello all’istruzione, oggi ancor più minati da una crisi pandemica senza precedenti e da una vacatio politica evidente.

L’Unical è eccellenza territoriale da valorizzare e rafforzarlo attraverso azioni di sinergia che vadano a migliorare i servizi di assistenza alla cittadinanza significherebbe non solo per l’area urbana, ma per l’intero territorio regionale coniugare innovazione e ricerca.

La medicina si fa sul territorio: è l’organizzazione territoriale a fare la differenza e con l'implementazione del nuovo assetto urbanistico, attraverso la realizzazione dello svincolo autostradale a Settimo e della stazione ferroviaria tra Rende e Montalto, si andrà a offrire un servizio essenziale in una zona strategica in vista della città unica.

Appare evidente come parlare di buona sanità sia possibile anche a queste latitudini.

Un dato, quello di Rende, in controtendenza, ma che è frutto di una gestione efficiente che è stata riconosciuta quale esempio virtuoso da seguire.

Perché sia davvero una ripartenza capace di rilanciare la nostra economia, bisogna garantire il diritto alla salute per i nostri cittadini implementando un’offerta sanitaria che trovi nei poli sanitari forza e sostegno.

Le nostre università possono offrire importanti competenze ed è dovere da parte di noi amministratori valorizzare le eccellenze calabresi nel nostro territorio.

Non è ovviamente una questione campanilistica, ma di opportunità e di cambiamento di rotta necessario a garantire i servizi di assistenza alla cittadinanza.”