Comune e Città Metropolitana: concorsi reggini tra dubbi e polemiche
Le graduatorie per la posizione di capo ufficio stampa del Comune nell'occhio del ciclone: lo scorrimento è davvero corretto?
Ufficio stampa del comune: è tutto in regola?
Le graduatorie dei concorsi pubblici indetti dal Comune e dalla Città Metropolitana sono finite al centro di un acceso dibattito, con particolare attenzione al procedimento di “scorrimento” per la posizione di giornalista e capo ufficio stampa del Municipio. A sollevare la questione è stato il gruppo consiliare di opposizione del centrodestra, che ha scelto un titolo emblematico per la conferenza stampa: “Concorsi e ombre”. L’evento, tenutosi ieri nella sala dei Sindaci di Palazzo San Giorgio, ha visto la partecipazione di Guido Rulli, Antonino Maiolino, Demetrio Marino, Massimo Ripepi, Federico Milia, Giuseppe De Biasi, Armando Neri e Mario Cardia.
Presunte anomalie nelle graduatorie
Antonino Maiolino ha dato il via alla discussione, mettendo in luce presunte anomalie nell’uso di graduatorie più vecchie rispetto a quelle aggiornate. Ha inoltre tracciato un parallelo tra le dinamiche adottate dalla Regione e quelle della Città Metropolitana, evidenziando somiglianze che, secondo lui, confermerebbero l’ipotesi di una procedura mirata a favorire un candidato specifico e che quindi non seguirebbe una pratica corretta.
Massimo Ripepi ha rincarato la dose, accusando l’attuale amministrazione di estendere l’influenza politica di Falcomatà alla Città Metropolitana. Ha anche insinuato che una figura politica vicina al sindaco metropolitano sarebbe stata agevolata nel suo percorso, lasciando intendere un legame poco trasparente.
I dubbi dell'opposizione: assunzione di persone vicine al sindaco
I consiglieri d’opposizione non hanno risparmiato critiche, puntando il dito contro quella che definiscono una “questione etica e morale” legata all’assunzione di persone vicine al sindaco negli enti da lui amministrati. Armando Neri, ex vicesindaco oggi passato alla Lega, ha parlato esplicitamente di un possibile conflitto d’interessi che coinvolgerebbe sia il Comune sia la Città Metropolitana. Secondo l’opposizione, queste dinamiche rappresentano una “doppia morale” che rischia di compromettere la reputazione delle istituzioni coinvolte.