“Perciavutti” compie 20 anni: torna il tradizionale appuntamento della spillatura a Mormanno
Nel borgo del Pollino si celebrano i 20 anni della storica manifestazione di “Perciavutti”: gli eventi e le specialità da non perdere
Una storia lunga vent’anni: è quella della tradizione di “Perciavutti”, evento che caratterizza il comune montano di Mormanno, in provincia di Cosenza, situato nel Parco Nazionale del Pollino. La manifestazione è arrivata alla sua ventesima edizione e l’Amministrazione Comunale, capitanata dal giovane Primo Cittadino Paolo Pappaterra, ha da poco svelato le date per il 2024. Appuntamento dunque per il 6, 7 e 8 dicembre prossimo, nel cuore del Pollino, per la spillatura delle botti con il nuovo vino da assaggiare e condividere con visitatori e curiosi. Ad aprire le porte al pubblico saranno le cantine, un tempo definite “vuttari”, situate nei quattro punti nevralgici del paese: Costa, Casalicchio, Torretta e Capo Lo Serro verranno infatti adibite a veri e propri punti di ristoro e l’accoglienza sarà la parola chiave di tutta l’iniziativa.
Appuntamento Perciavutti
Visitatori e curiosi in prima linea
A ridosso della Festa dell’Immacolata, Mormanno sarà movimentata da migliaia di visitatori i quali, percorrendo le viuzze, potranno interfacciarsi con i quartiermastri che indicheranno loro il tipo di vino spillato e la produzione che vi è dietro. Una sinergia d’intenti, dunque, da chi si occupa del vino, all’Amministrazione Comunale, fino ai 300 volontari dell’Associazione Comunalia che, come sempre, saranno in prima linea per la buona riuscita dell’evento.
Non solo vino
Al Perciavutti 2024 sarà protagonista la tradizione a tutto tondo: non solo buon vino, dunque, ma anche le specialità del territorio che caratterizzano la cucina locale. I visitatori potranno degustare preparazioni tipiche come il fagiolo poverello bianco, le lenticchie e l’immancabile bocconotto, dolce simbolo di Mormanno. La variegata offerta enogastronomica ha reso la tradizione dei perciavutti tra gli eventi di punta dell’entroterra cosentino: la qualità del vino presentata, infatti, ha permesso alla città di entrare a far parte del circuito “Delle Città del Vino”. Il borgo, inoltre, partecipa anche alla manifestazione del “Palio delle Botti” con una squadra cittadina: “un momento – sostiene il sindaco Pappaterra - per avvicinare alla storia e alla tradizione della festa le nuove generazioni in un passaggio culturale che è importante per la tenuta della identità”.
Le specialità di Mormanno
L’inverno è ormai alle porte e sulle tavole calabresi torna la cucina povera e semplice a base di legumi. Tra questi, non può di certo mancare la lenticchia di Mormanno, un tempo perduta ed ora tornata in auge come prodotto da riscoprire e valorizzare. Piccola, con tonalità che vanno dal rosa al beige, la sua coltivazione è stata recuperata dall’Arssa (Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo della Calabria) con l’aiuto dei contadini locali. Un legume versatile e facilissimo da preparare, in soli 30 minuti, seminato in primavera e raccolto in estate.
Non solo lenticchie: Mormanno è conosciuta anche per il fagiolo poverello bianco, una qualità tipica del posto e che è valsa la certificazione De.Co del settore agroalimentare. Questo fagiolo, originario del Sud Italia, è presidio slow food del Pollino e rappresenta un esempio eccelso di biodiversità, sia per le proprietà nutrizionali, sia per la sua produzione che lo rende resistente alle intemperie e versatile in cucina.
La vera specialità di Mormanno
Però, è il bocconotto, bontà dolciaria e simbolo identitario del borgo. Il dolce, ormai conosciuto in tutto il mondo, risale alla fine del 1700 così come l’etimologia del nome: per le sue dimensioni ridotte, infatti, poteva essere mangiato in un solo boccone, da lì la definizione che usiamo anche oggi. Fatto con pasta frolla, confettura di uva o amarene, è il dessert preferito da grandi e piccini e racconta la storia culinaria e le tradizioni del luogo. Promuovere il bocconotto significa “rendere viva la tradizione pasticciera e artigianale di questo prodotto che caratterizza la nostra comunità”, come aveva affermato il sindaco Pappaterra in occasione della denominazione De.Co,