Assistere alla Sala Quintieri del Teatro Rendano al secondo appuntamento della stagione lirico-sinfonica, promossa dall'Associazione Musicale “Orfeo Stillo” insieme all'Amministrazione comunale e al Conservatorio “Giacomantonio” di Cosenza, è stato come sfogliare un album di ricordi in musica che hanno richiamato da vicino la tradizione del melodramma italiano, punteggiata dalle arie cosìddette da salotto e da veri e propri estratti da opere immortali che hanno segnato la storia della nostra musica e dei grandi compositori italiani, tra pagine note ed altre meno conosciute.


L'ottima operazione di recupero e rivisitazione, già contenuta nel titolo del concerto, “Crepusculum: fogli d’album ed estratti d’opera”, può ritenersi riuscita alla luce di quanto hanno espresso i protagonisti del concerto: il soprano Giorgia Teodoro, vincitrice di numerosi e prestigiosi concorsi lirici, tra i quali il premio 2019 “NuovoImaie” attribuitole a Spoleto, ed il Maestro Luigi Stillo che l'ha accompagnata al pianoforte.


Per Giorgia Teodoro il concerto del “Rendano” è stata l'occasione per mettere in luce le sue indubbie qualità vocali e il suo talento, già apprezzati nel prestigioso concorso spoletino al quale ha preso parte due anni fa. Per Luigi Stillo si è trattato, invece, di un vero e proprio “ritorno a casa”, essendo stato per diverso tempo, dal 1994 al 2008, maestro collaboratore e sostituto nelle stagioni liriche del teatro di tradizione cosentino.


Come il crepuscolo - per evocare il titolo del concerto - segna la fine della giornata, i brani eseguiti si sono collocati temporalmente alla fine della tradizione ottocentesca delle arie da salotto che annunciavano le avanguardie del novecento.


Si è iniziato con il veneziano Ermanno Wolf-Ferrari, che ha riproposto in chiave moderna “I rispetti”, da una forma metrica popolare che risale agli albori del Medioevo, cui hanno fatto seguito le pagine veriste della giovane scuola rappresentata da Pietro Mascagni, con “Flammen perdonami!” dalla “Lodoletta” e l’Intermezzo dalla “Cavalleria Rusticana”. E' stata quindi la volta di Umberto Giordano con “Son tre mesi questa sera”, dalla “Marcella” e poi della morte di Liù, dalla “Turandot” di Giacomo Puccini.


La seconda parte si è aperta con un omaggio ai musicisti delle nostre terre meridionali, come l’abruzzese Francesco Paolo Tosti, che ha messo in musica un languido ed intrigante scherzo dannunziano, ’A Vucchella”, lirica composta in napoletano; Federico Ricci con “Il carrettiere del Vomero”, la cui sonorità folkloristica e baldanzosa non deve trarre in inganno poiché in essa si nascondono le asprezze del duro lavoro, e ancora, Mario Pilati, compositore napoletano scomparso a soli trentacinque anni, con il brano “Divuzzione”, dalla raccolta “Echi di Napoli”.


Non poteva mancare un omaggio ai compositori calabresi: il palmese Francesco Cilea, allievo del prestigioso Conservatorio San Pietro a Majella, con “Nel ridestarmi”, pagina musicale ricca di melodia, ed il cosentino Stanislao Giacomantonio, con “Povera donna”. Nel novero dei brani eseguiti, anche Giacomo Puccini, con la lirica “Sole e amore”, del 1888, che anticipa il terzo atto de “La Bohème”. Questi fogli d’album, come “Sole e amore” e “Risveglio” di Mascagni, eseguito nella prima parte, spesso sono il frutto di un’ispirazione improvvisa, specialmente del periodo giovanile. Oltre ad avere un profondo valore storico, la loro importanza consiste nel fatto che in alcuni di essi si riconoscono temi che i compositori utilizzeranno nelle loro ben più celebri opere.


A completare il programma, lo straordinario Intermezzo dalla “Manon Lescaut”, dai fascinosi riferimenti wagneriani, e il lacerante addio alla vita di Madama Butterfly.


Il pubblico presente ha apprezzato moltissimo la particolare proposta molto ben eseguita dalla splendida voce della Teodoro e dalla presenza sicura, virtuosa e melodica del Maestro Luigi Stillo.


La serata è stata introdotta e condotta dal Direttore organizzativo dell'Associazione Stillo, Giusy Ferrara.


Prossimo appuntamento domenica 21 novembre, alle ore 18,00, con “Il Maestro di Cappella” di Domenico Cimarosa, intermezzo buffo nel quale il Maestro Alessandro Tirotta ricoprirà il doppio ruolo di bassobaritono e direttore dell'Orchestra del Mediterraneo San Francesco di Paola