Crotone, maxi-sequestro GDF: sigilli ad attività commerciale
Operazione contro la criminalità organizzata, beni sequestrati a un affiliato della cosca "Papaniciari"

La Guardia di Finanza di Crotone ha eseguito un sequestro preventivo nei confronti di un soggetto ritenuto affiliato alla cosca di ‘ndrangheta dei "Papaniciari".
L'operazione ha portato al sequestro di un’attività commerciale nel settore dell’abbigliamento per adulti e di altri beni per un valore complessivo di oltre 91mila euro.
Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Crotone su richiesta della Procura della Repubblica, rientra in un'indagine avviata per contrastare le infiltrazioni mafiose nell’economia locale.
Le accuse: mancata comunicazione dei redditi e sequestro dei beni
L’inchiesta è stata condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, che ha rilevato come l’indagato non avesse dichiarato variazioni patrimoniali per oltre 91mila euro relativi ai proventi dell’attività commerciale, come invece previsto dalla legge "Rognoni-La Torre" (L. 646/1982).
Secondo questa normativa, infatti, chi è stato condannato in via definitiva per reati di criminalità organizzata è obbligato a dichiarare qualsiasi variazione patrimoniale superiore a 10.329 euro per un periodo di dieci anni. Il mancato rispetto di tale obbligo è punibile con la reclusione da due a sei anni e una multa fino a 20.658 euro, oltre alla possibile confisca dei beni.
Sulla base delle evidenze investigative, la magistratura ha disposto il sequestro preventivo dei capi di abbigliamento destinati alla vendita, delle somme presenti sui conti correnti e di altri beni mobili e immobili dell’indagato fino alla concorrenza dell’importo contestato.
Criminalità economica e infiltrazioni mafiose: un’azione di contrasto costante
L’operazione della Guardia di Finanza rientra nella più ampia strategia di contrasto alla criminalità economico-finanziaria, che mira a colpire e reprimere ogni tentativo di infiltrazione mafiosa nel tessuto economico-sociale del territorio.
Le indagini sono ancora nella fase preliminare e dovranno essere confermate nel corso del procedimento giudiziario, nel pieno rispetto del principio di presunzione d’innocenza fino a eventuale condanna definitiva.
Le autorità sottolineano l’importanza di queste operazioni per proteggere il mercato legale e la concorrenza sana, impedendo che attività apparentemente lecite possano diventare strumenti di riciclaggio e controllo illecito dell’economia locale.