turismo calabria
turismo calabria

C'era una volta, nella magnifica terra di Calabria, una regione baciata dal sole e dal mare cristallino, una simpatica stradina. Si chiamava Provinciale 000... anzi no, forse era una statale... beh, diciamo che oggi non ha più nemmeno un nome, dato che nessuno riesce più a trovarla.

In Calabria funziona così: vieni per il mare, resti per la gastronomia, ma rimani bloccato perché la strada è crollata. Un incantesimo degno delle favole migliori, roba che al confronto la mela di Biancaneve era un semplice mal di pancia. Ma andiamo con ordine, perché la fiaba della viabilità calabrese merita un racconto dettagliato e puntuale.

Il magico entroterra isolato

La nostra avventura inizia nelle spettacolari colline calabresi, quelle immerse nel verde, dove paesaggi mozzafiato si alternano a paesini semi-sconosciuti, semi-isolati e ormai, possiamo dirlo, semi-abbandonati. Strade strette, curve da rally e buche che farebbero impallidire un cratere lunare. Ecco, immaginatevi la scena: turisti e pendolari, coraggiosi pionieri moderni, che affrontano l'epico viaggio quotidiano armati di pazienza, rosario, e, se la giornata è proprio buona, anche un carro attrezzi a disposizione. Già, perché non si sa mai.

Strada chiusa per frana 

La frana, da queste parti, è ormai una compagna di viaggio. Ti svegli la mattina e ti chiedi: "Oggi troverò la strada libera o il ponte sospeso nel nulla?". Eh sì, perché anche i ponti, questi misteriosi esseri di cemento, hanno la brutta abitudine di sparire nottetempo.

Il turista avventuroso e il pendolare eroe

Ma parliamo seriamente, almeno per un istante (poi prometto che ritorniamo subito al tono scherzoso, altrimenti ci deprimiamo tutti). I problemi di viabilità della Calabria sono una realtà tristemente quotidiana. L'entroterra calabrese, con centinaia di borghi spettacolari, meraviglie naturali e una storia millenaria, soffre di un isolamento cronico causato da manutenzione inesistente e interventi che tardano da decenni.

Quindi, immaginate il povero turista: parte entusiasta, occhiali da sole sul naso e cartina (o meglio Google Maps) alla mano. Dopo qualche curva di troppo, Google inizia a sospirare: "Ricalcolo itinerario...", e lo spedisce nel bel mezzo del nulla, dove la strada indicata risulta essere in realtà un simpatico precipizio. Morale della favola? Più che un SUV serve un elicottero.

Ma pensiamo anche agli eroi moderni, ovvero i pendolari calabresi che ogni mattina affrontano strade franate, tratti dissestati e cantieri eterni. Li riconosci facilmente perché sono quelli che, con santa pazienza, hanno un kit di sopravvivenza in auto: thermos di caffè, playlist rilassante, e un'immagine sacra da baciare prima di partire.

La terra meravigliosa che merita di più (qui siamo seri)

Ora, mettiamo da parte per un secondo lo scherzo e la satira. Lo diciamo con cognizione di causa e lo sottolineiamo in grassetto: la Calabria è davvero una terra meravigliosa. Dai Bronzi di Riace al Pollino, dalla Sila all’Aspromonte, passando per spiagge da sogno e centinaia di borghi mozzafiato, questa regione ha tutto per essere un autentico paradiso terrestre.

Cosenza vista panoramica all'imbunire
Panoramica sulla città Cosenza

Allora perché non puntare seriamente sulla viabilità, permettendo davvero a chiunque di scoprire facilmente le sue meraviglie? Non è forse assurdo che nel 2025 (sì, siamo già nel futuro, anche se a volte le strade sembrano ferme al Medioevo) si debbano ancora raccontare queste "favole nere" di frane e isolamenti?

E vissero tutti... speriamo bene!

La Calabria merita infrastrutture moderne, manutenzione costante e una pianificazione seria per garantire mobilità sicura ed efficiente non solo ai turisti ma soprattutto ai calabresi stessi, lavoratori instancabili e spesso eroi silenziosi.

E allora, cara Calabria, bellissima terra sospesa tra incanto e paradosso, ci auguriamo davvero che questa favola finisca presto con un bel "e vissero tutti felici e contenti".

Ma, per ora, meglio partire equipaggiati: un elmetto, un giubbotto catarifrangente e un pizzico di pazienza in più, ché la strada sarà ancora lunga. Anzi no, corta. Anzi no, forse inesistente.

Morale della favola: Calabria, ti amiamo immensamente, ma sulle tue strade c'è ancora tanta, tanta strada da fare.