I B&B in Calabria esclusi dai finanziamenti per il turismo: cresce il malcontento
La difficoltà principale per i B&B è la mancanza di politiche che ne riconoscano il valore

Le strutture ricettive come i Bed & Breakfast e gli affittacamere rappresentano un pilastro fondamentale per l’ospitalità in Calabria, in particolare nei piccoli borghi e nelle zone meno coperte dagli hotel tradizionali. Nonostante il loro contributo alla crescita del territorio, i gestori denunciano una scarsa attenzione da parte delle istituzioni, che si traduce nell’esclusione dai fondi pubblici destinati al turismo.
Bed & Breakfast e affittacamere
Leonardo Trento, presidente dell'Associazione regionale Bed & Breakfast e affittacamere, evidenzia come questi operatori non vengano coinvolti nelle decisioni strategiche sul turismo, pur avendo un ruolo determinante nel mantenere attiva l’economia locale. "Non siamo strutture di grandi città come Roma o Milano, ma realtà che accolgono visitatori in paesi con poche centinaia di abitanti, spesso privi di altre soluzioni ricettive", sottolinea Trento. L’esclusione dei B&B a conduzione familiare dai due bandi regionali per il potenziamento dell’offerta turistica, per un totale di 50 milioni di euro, ha scatenato forti polemiche nel settore. Il punto critico riguarda la necessità di possedere una partita IVA per accedere ai fondi, un requisito che taglia fuori molte piccole strutture. Trento ritiene che questa scelta rappresenti un’occasione persa, poiché i finanziamenti avrebbero potuto essere impiegati per migliorare i servizi e rendere l’accoglienza ancora più efficace.
Il presidente dell’associazione chiede l’apertura di un confronto con le istituzioni per trovare soluzioni più giuste e inclusive
"Chiediamo solo di essere presi in considerazione. Il nostro contributo al turismo regionale è fondamentale e non può essere ignorato", afferma Trento. Un’altra questione riguarda il rapporto tra B&B e alberghi. Alcuni sostengono che l’aumento delle strutture extralberghiere possa rappresentare una forma di concorrenza sleale, ma Trento respinge questa tesi: "Non siamo una minaccia per gli hotel. Nei piccoli centri gli alberghi sono assenti e i B&B rappresentano spesso l’unica opzione di soggiorno. Chi ci considera un problema non conosce la realtà calabrese o non ha interesse nel suo sviluppo".
Difficoltà principale per i B&B
Più che una questione di competizione, la difficoltà principale per i B&B è la mancanza di politiche che ne riconoscano il valore. "Lavoriamo in un sistema che non valorizza adeguatamente il nostro apporto al turismo. Non siamo investitori speculativi, ma strutture che permettono ai visitatori di scoprire le bellezze paesaggistiche e culturali della regione", aggiunge Trento. I gestori chiedono un riconoscimento più concreto del turismo diffuso, ritenendolo un elemento chiave per lo sviluppo dell’economia locale. "I turisti rimangono affascinati dai nostri borghi, ma senza i B&B molte di queste località sarebbero inaccessibili", spiegano gli operatori del settore.
I proprietari delle strutture ricettive auspicano che le istituzioni adottino misure più eque per sostenere il settore, garantendo parità di accesso ai fondi pubblici. "Se la Regione vuole davvero investire nel turismo, deve considerare anche noi tra i destinatari delle misure di sostegno", concludono i gestori.