Parte la raccolta del mango in Italia dove oggi sono coltivati a frutta tropicale 1000 ettari per effetto dei cambiamenti climatici che stanno modificando la mappa delle produzioni agricole del Paese.


 

È quanto emerge dall'analisi della Coldiretti, nell'evidenziare gli effetti dell'innalzamento delle temperature e della maggiore intensità delle precipitazioni.

 

Si moltiplicano, infatti, le coltivazioni di frutta esotica tra Sicilia, Puglia e Calabria, dove sempre più spesso si avviano piantagioni di banane, mango, avocado, lime, frutto della passione, anona, feijoa, casimiroa, zapote nero fino ai litchi.


 

A far la parte del leone è la Sicilia con coltivazioni di avocado e mango di diverse varietà la cui raccolta prosegue sino alla fine di novembre. Piante tropicali made in Italy destinate a modificare anche le scelte produttive delle aziende agricole per gli effetti del surriscaldamento del clima.

 

Clima, evidenzia la Coldiretti, che influisce ormai su tutte le colture, con vino e olio prodotti a latitudini sempre più settentrionali, mentre la Pianura Padana si è caratterizzata di produzioni tipicamente mediterranee come grano e pomodoro da salsa, con 70mila ettari coltivati per quasi la metà proprio al Nord.

 

E il caldo, continua la Coldiretti, ha cambiato anche la distribuzione dei vigneti, la cui presenza è a quasi 1200 metri di altezza come nel comune di Morgex e di La Salle, in provincia di Aosta, dove dai vitigni più alti d'Europa si producono le uve per il Blanc de Morgex et de La Salle Dop.

 

A spostarsi, infine, è anche la zona dell'olivo che trova la sua ultima frontiera al nord nella provincia di Sondrio. Negli ultimi dieci anni la coltivazione nei costoni più soleggiati della montagna valtellinese è passata da zero a circa 10mila piante, su quasi 30mila metri quadrati di terreno.