Calabria, il grande bluff dei Fondi della Comunità Europea
I fondi Europei destinati alla Calabria per agevolarne lo sviluppo con la costruzione di un tessuto produttivo che gli potesse consentire di allinearsi alle altre regioni italiane vengono erogati sin dal lontanissimo 1988. Sono ben 32 anni con cinque periodi di programmazione che in Calabria la Regione è chiamata a gestire e programmare i Fondi Por. Una storia infinita, lunghissima che ad essere sinceri ha costruito ben poco. Anzi di duraturo quasi nulla. Infatti i dati economici della Calabria del 1988 erano molto più floridi rispetto a quelli degli ultimi anni. Una favola, quella dei fondi Europei, che andrebbe analizzata con cura e, soprattutto, con la lanterna della verità senza scopi politici e senza ricerche finanziate da politici o da enti locali. Ma non è certo necessario essere un famoso ed illustre economista per poter affermare che il mare di finanziamenti europei spesi in Calabria non hanno sortito gli effetti sperati. La Calabria era ultima nelle graduatorie economiche negli anni '80 ed ultima è ancora oggi dope ben 32 anni. Ma una seria analisi dovrebbe anche quantificare il danno che un sistema clientelare, affaristico e illegale ha determinato nella gestione dei fondi. Molti degli stessi sono ritornati indietro per incapacità di spesa e di progettazione. Altri sono finiti nelle mani di tanti faccendieri, anzi, per meglio dire, "Prenditori" che hanno usufruito di cospicui finanziamenti per costruire fabbriche farlocche e sparire con il maltolto. Centinaia e centinaia negli anni le truffe alla CEE. Quanti capannoni con macchinari fatiscenti riverniciati e fatti passare per nuovi che non hanno mai funzionato. Quanti capannoni che non sono mai entrati in funzione. Quanti progetti rimasti solo sulla carta. Quanti imbroglioni si sono arricchiti con l'illecita gestione dei fondi. Quanti, e sono la stragrande maggioranza,, non hanno mai pagato nulla di nulla per le tante truffe effettuate con la complicità di funzionari e, soprattutto, di politici. Quanti fondi europei sono finiti nelle mani della 'ndrangheta o di loro accoliti incensurati e colletti bianchi al di sopra di ogni sospetto. Basti pensare che l'Irlanda in alcuni periodi ha percepito le stesse cifre della Calabria ed ha registrato fortissimi tassi di crescita economica. In egual modo la Polonia. Come mai con le stesse cifre altrove i fondi comunitari determinano ricchezze stabili e produttive mentre in Calabria non modificano nulla. La risposta è semplicissima. In Calabria impera la corruzione politica, la corruzione dei burocrati, l'egemonia degli imprenditori fasulli e truffatori, il controllo del territorio da parte della 'ndrangheta e spesso e sovente anche il controllo delle attività economiche utilizzate per riciclaggio dei proventi delle fiorenti attività illecite e tutto si vanifica determinando l'arricchimento di pochi e il continuo impoverimento di molti. Il tutto con l'obiettivo di controllare una società immobile, abituata all'assistenzialismo e all'illegalità diffusa quale unico vero modus vivendi quotidiano. In questo contesto i Fondi della Comunità europea sono stati una bella cuccagna per affaristi e politici. Alla faccia della Calabria e dei calabresi. E' anche necessario sottolineare che qualche iniziativa valida, legale e positiva in 32 anni è nata e si è anche solidificata, ma essendo queste numericamente molto esigue, non sono altro che delle eccezioni che confermano la regola. Un fatto è certo. In 32 anni di finanziamenti la Calabria povera era e povera è. Ma mai nessuno è intervenuto seriamente, compreso gli uffici di Bruxelles. Forse a tutti conviene così. Tanto in Calabria nessuno mai si lamenta o si ribella, soprattutto i calabresi. Ora per il periodo 2021 - 2027 la Regione potrà usufruire di ben due miliardi e mezzo di euro che si sommano ad altri due miliardi e mezzo di fondi statali. Ben 5 miliardi di euro. Una cifra mostruosa che se ben utilizzata potrebbe far svoltare la Calabria. Chissà se cambierà qualcosa o se anche una cifra così enorme sarà un nuovo grande bluff e nel 2027 la Calabria sarà ancora l'ultima regione d'Europa. Ai posteri l'ardua sentenza.
Gianfranco Bonofiglio