Il Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile 2023-2025 della Calabria rappresenta un'opportunità per migliorare la competitività della regione nel settore turistico. 

Nel Piano del turismo gravi criticità

Tuttavia, emergono gravi criticità nella governance e nella gestione finanziaria, che rischiano di compromettere l'efficacia degli investimenti. In questo articolo analizziamo le principali problematiche e le loro possibili conseguenze sullo sviluppo turistico della regione. Sebbene venga menzionato un sistema di controllo affidato all'Osservatorio Turismo Calabria, non vengono definiti criteri oggettivi di successo per gli investimenti. 

Gli indicatori di performance previsti includono il numero di progetti finanziati e la loro distribuzione geografica, l'ammontare totale dei finanziamenti erogati e l'impatto degli investimenti sulle imprese turistiche. Tuttavia, non viene specificato come saranno valutati i risultati concreti e quali azioni verranno adottate in caso di inefficienze o insuccessi. 

Senza un sistema di valutazione efficace, il rischio è che le risorse vengano spese senza un reale impatto sul settore turistico, favorendo l'assegnazione di fondi in maniera poco strategica o inefficiente. Le risorse disponibili per il Piano Esecutivo 2024 ammontano a 30,69 milioni di euro, suddivisi tra diversi strumenti finanziari. Il PR Calabria 2021/2027 prevede 19 milioni di euro, il Pac Calabria 2014/2020 ne prevede 10, mentre la LR n. 13/85, art. 65, ne mette a disposizione 1,69. Il problema principale è che queste risorse sono frammentate tra diversi capitoli di spesa, senza una chiara strategia di allocazione. Inoltre, non viene specificato in che tempi e con quali criteri verranno erogati i fondi, lasciando spazio a possibili inefficienze e discrezionalità. 

Il problema della frammentazione

Questa frammentazione potrebbe inoltre generare difficoltà operative per le imprese turistiche e per gli enti locali che intendono accedere ai finanziamenti, ostacolando la realizzazione di progetti innovativi o di lungo periodo. Il piano affida la gestione dei fondi a diversi enti regionali, tra cui il Dipartimento Turismo, Marketing Territoriale e Mobilità, responsabile dell'attuazione, Fincalabra S.p.A., per il supporto alle imprese turistiche, e la Fondazione Calabria Film Commission, per la promozione cinematografica. Tuttavia, il ruolo preciso di questi enti e la loro capacità operativa reale non sono ben definiti. In particolare, la Fondazione Calabria Film Commission è stata già al centro di polemiche per la gestione non sempre trasparente dei fondi, sollevando dubbi sulla corretta destinazione delle risorse. La mancanza di una chiara regolamentazione nella gestione di questi finanziamenti potrebbe dunque portare a inefficienze burocratiche, ritardi nei progetti e, nel peggiore dei casi, alla dispersione delle risorse senza un reale ritorno economico e turistico per il territorio.

Lacune nella gestione e nel monitoraggio dei finanziamenti

 Il Piano Turistico della Calabria presenta gravi lacune nella gestione e nel monitoraggio dei finanziamenti. I principali rischi sono l'assenza di criteri chiari per misurare il successo degli investimenti, la dispersione delle risorse su troppi strumenti finanziari senza una strategia unica e i dubbi sulla capacità degli enti attuatori di gestire efficacemente i fondi. A questo si aggiunge il pericolo di una scarsa collaborazione tra istituzioni e operatori del settore, che potrebbe ostacolare lo sviluppo di progetti turistici realmente sostenibili e competitivi. 

Servono meccanismi di trasparenza

Per evitare sprechi e garantire un vero sviluppo del turismo in Calabria, è fondamentale introdurre meccanismi di trasparenza e rendicontazione chiari, oltre a un sistema di monitoraggio efficace. Sarebbe inoltre opportuno promuovere una maggiore concertazione tra pubblico e privato per definire strategie di investimento coerenti e mirate. Senza queste misure, il rischio è che anche questa occasione di rilancio venga sprecata, lasciando il settore turistico regionale ancora in una condizione di debolezza rispetto alle altre destinazioni concorrenti.