8 marzo, MissiONlife sempre controcorrente: i padri protagonisti nella festa della donna
Mission 8 marzo, anteprima: giù la maschera sull'equità di genere. E’ questo il titolo del dibattito organizzato dall’associazione MissiONlife in merito alla parità di genere e tra generi, in modalità onlife. Un evento, questo, che si è tenuto a Rende ed ha registrato una nutrita partecipazione sia da parte del pubblico in sala, sia quello collegato online, prendendo parte ad una importante tematica sociale che ha toccato anche i temi legati al ruolo dei genitori nella tutela dei figli.
Questi i relatori del dibattito: Mariangela Caserta, Delegata Missionlife alle Pari Opportunità e Disabilità; Fabrizia Dragone, Delegata Missionlife alle Politiche Sociali ed al Life Coaching; Avv. Chiara Orilio, Delegata Missionlife alla Tutela dei Diritti Civili; Francesco Tavernise, Delegato Missionlife alla Mediazione Familiare; Rossella Loprete, Assistente Sociale; Sergio Caruso, Criminologo; Marina Lento, Presidente Sofema, Associazione che tutela donne che subiscono violenza; Giuseppe Costa e Santo Perri, in tutela dei "Padri Separati", i quali ci tenevano a ribadire che loro restano "padri e basta" perché è la stessa terminologia a diventare strumento di discriminazione genitoriale.
Come sottolineato dai professionisti coinvolti, la violenza sull'uomo, in casi di separazione, si traduce spesso in violenza sui minori ad opera del genitore alienante e, purtroppo questa è l'altra faccia della medaglia di una violenza sociale che non può più essere taciuta, quanto più se a pagarne le conseguenze sono i minori, vittime del circolo vizioso che si innesca a partire dalla separazione tra i loro genitori.
A curare, ideare e moderare l'evento è stata la Vicepresidente di MissiONlife, Emmanuela Rovito, che ha concluso, sintetizzando gli interventi dei diversi Professionisti e dei due Padri ospiti, affermando che "i tempi sono maturi per poter considerare una reale fetta della società, che subisce, spesso, in silenzio, perché se le donne non denunciano le violenze subìte per paura, gli uomini non lo fanno per vergogna nei confronti di maschi dominanti che deridono la loro fragilità emotiva, così come l'aver ricevuto percosse.
Dunque, risulta urgente e giusto sostenere la causa di una fascia di soggetti svantaggiati, raggiungendo un'equità che non può essere più taciuta né trascurata. Ignorare il problema significa solo ledere uomini e padri innocenti che, spesso, pagano il prezzo del loro 'genere', strumentalizzato da donne tanto cattive e prive d'amore per la famiglia quanto quegli uomini violenti e senza scrupoli che commettono atti indegni ed efferati. Frequentemente, oramai, essere un uomo che si separa da una donna equivale ad essere, nella visione della società, un probabile mostro od un potenziale assassino che va tenuto lontano, da moglie e figli, perdendo il suo valore affettivo ed il ruolo di "papà", divenendo in pochissimo tempo una persona estranea alla famiglia che, nel migliore dei casi, vede garantito solo uno sminuente ed avvilente diritto di visita.
A pagare duramente sono sempre i figli, destinati a dividersi od a recitare delle parti che, come riferiva il Criminologo Sergio Caruso, sono spesso preparate da madri autoritarie ed individualiste che pur di avere la meglio in un tribunale, non si fanno scrupoli a distruggere il rapporto padre-figlio".
Non da poco è l’annuncio del Vicepresidente e dei delegati di MissiONlife sulla prossima apertura di uno sportello ed un telefono amico 'antiviolenza uomo', che possano fare da volano per la Regione Calabria e spingere persone fisiche e giuridiche a seguire l'esempio, considerando importante il supporto a chi paga un conto non suo per colpa di chi versa sangue innocente.
“A volte il debole, provato moralmente e psicologicamente, colui che ha bisogno d'aiuto – si legge nella nota dell’associazione impegnata nel sociale a tutto tondo nel territorio - è chi viene, comunemente, classificato quale sesso forte. Bisogna dare una svolta al conflitto tra generi, creare cooperazione e, nella giornata dell'8 marzo, sarebbe importantissimo che ogni donna forte si prendesse cura di un uomo divenuto fragile, a causa e per mano di una donna sbagliata e senza scrupoli”.
“La nostra anteprima – continua la nota - ha voluto dare uno spunto di riflessione a tante donne che, rivestendo un ruolo pubblico, avendo professionalità e strumenti adeguati, possano oggi tendere la mano a quegli uomini ridotti al silenzio, così come accadde nella storica data che l'8 marzo tramanda, in cui ci furono uomini di grande dirittura morale a tendere, loro, la mano. L'8 marzo non è una festa ma memoria che deve insegnare la cooperazione tra generi e la parità/equità di diritti tra gli stessi".
Presenti in sala, tra gli altri, anche le due donne detentrici del titolo "MISSion Curvy Italy", Official e Social, Ylenia Richichi e Mariangela Mammone, insieme alla storica Testimonial Carmela Occhiuto, detentrice anche lei del titolo "sorriso di Calabria", le quali hanno annunciato la riapertura del reclutamento "nuove miss" per la campagna sociale 2022, capitanata dal Presidente di Giuria, Pasquale Arnone.
L’evento, una cena/dibattito, è stato allietato dall'Associazione "Cantica", condotta dal Maestro Vittorio Covello che, con i suoi allievi esibitisi in performance canore ed una toccante interpretazione in flashmob di "Uomini soli", ha offerto uno straordinario spettacolo a tutti gli ospiti. Gli allievi, poi, hanno poi ricevuto dal Presidente MissiONlife, Giuliano Aquino, gli attestati sociali per il servizio gratuito prestato a sostegno della serata. Ad aggiungersi, infine, alla grande famiglia di MissiONlife, anche "La Crisalide odv" che si occuperà del settore autismo, mentre è stato assegnato a "Sofema" il settore a tutela delle donne.