Jole Santelli
Jole Santelli

«Evvai! Una mafiosa di meno». Furono queste le parole shoccanti pubblicate in un post su Facebook dalla professoressa Paola Castellaro alla notizia della morte dell’ex Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli. Un fatto che ha scosso l’attenzione mediatica italiana tanto da indurre Tribunale di Genova ad emettere una sentenza di condanna per diffamazione aggravata nei confronti della docente. Un provvedimento che incita gli utenti ad una maggiore responsabilità di ciò che viene reso pubblico sui social network, evidenziando quanto parole offensive e diffamatoria possano (e devono) avere ripercussioni legali.

Il post su Facebook

Nel mese di ottobre 2021, alla notizia della scomparsa di Jole Santelli, la professoressa Castellaro aveva pubblicato un post su Facebook in cui esprimeva un giudizio fortemente offensivo: «Evvai! Una mafiosa di meno». Questo commento ha scatenato immediatamente una pioggia di critiche, sia da parte dell'opinione pubblica che da figure istituzionali. In particolare, numerosi genitori degli alunni della docente hanno espresso indignazione e condanna per le parole utilizzate. Di fronte alla reazione negativa, la Castellaro ha successivamente rimosso il post, ma il danno era ormai fatto. Dopo un procedimento giudiziario durato alcuni anni, il Tribunale di Genova, con giudice monocratico Lovesio, ha emesso la sentenza di condanna nei confronti della professoressa Castellaro per diffamazione aggravata tramite social network. La pena inflitta prevede lo svolgimento di 12 ore settimanali di attività presso un'associazione della città ligure per una durata complessiva di quattro mesi. Questa misura, nota come "messa alla prova", consente all’imputato di evitare una condanna penale a patto che svolga le attività socialmente utili stabilite dal Tribunale.

Paola Castellaro, professoressa con ambizione politica

La professoressa Paola Castellaro, oltre ad essere insegnante presso il Liceo Statale Pertini di Genova, è anche nota anche per il suo coinvolgimento politico. In passato, infatti, aveva presentato la sua candidatura come consigliera comunale con il Movimento 5 Stelle alle elezioni amministrative del 2017. Per il suo ruolo di educatrice e – soprattutto – per la posizione politica che cui correva, tale dichiarazione ha sollevato parecchi interrogativi sulla responsabilità che un docente ha nel rappresentare un esempio per gli studenti e la comunità. Successivamente a questa vicenda, la Castellaro ha presentato delle scuse alle sorelle di Jole Santelli, Paola e Roberta, costituitesi parte civile nel processo. 
Il Tribunale di Genova ha fissato un’ulteriore udienza per il 15 ottobre 2025 al fine di verificare che la Castellaro abbia effettivamente svolto le ore di attività stabilite e valutare eventuali richieste risarcitorie da parte della famiglia Santelli.

Una vicenda che evidenzia come la giurisdizione italiana stia ponendo i ‘puntini sulle i’ alla responsabilità degli utenti online e di come sia necessario un uso più consapevole di uno strumento che può arrecare gravi danni alla sensibilità delle persone. Ricordando che dietro uno schermo nero, si nascondono dei volti e delle menti umane.