«Ha contribuito alla valorizzazione del patrimonio storico artistico della comunità lainese» restaurando le cappelline del Santuario di Maria Santissima dello Spasimo (comunemente definito delle cappelle), luogo al quale la comunità è molto legata. Per il suo impegno, abnegazione e professionalità l'amministrazione comunale, come segno di riconoscenza, ha voluto conferire al professor Lorenzo Casamenti la cittadinanza onoraria di Laino Borgo.



«Con la sua competenza - c'è scritto nella motivazione della cittadinanza onoraria - esperienza e passione ha reso possibile l'attuazione di un difficile intervento di restauro ricostitutivo dei caratteri originali dei dipinti delle cappelline del nostro Sacro Monte dedicato alla Madonna dello Spasimo, patrimonio storico ed artistico della comunità».



Restauratore d’arte della scuola Lorenzo De’ Medici di Firenze e direttore dell’area restauro del prestigioso istituto toscano, vanta una alta preparazione professionale che «sono alla base del suo lavoro condotto con scrupolo e serietà» ha dichiarato il sindaco Mariangelina Russo nella cerimonia di consegna avvenuta oggi 7 luglio nel municipio del comune del Pollino.



Protagonista di importanti interventi di restauro in Italia e all'estero, nel 2019 grazie alla volontà della famiglia Calvosa e tramite don Vincenzo Calvosa che conosceva la fama del restauratore, fu contatto per intervenire sul luogo simbolo di Laino Borgo. Un lavoro certosino che ha permesso di ridare lustro al luogo dalla spiritualità importante per Laino Borgo e i tanti pellegrini e fedeli che qui vengono lungo tutto l'arco dell'anno.



«Il sentito ringraziamento al professor Lorenzo Casamenti, personale e dell’amministrazione comunale che rappresento - ha dichiarato il sindaco Mariangelina Russo - ma anche di tutti i lainesi e non, nonchè dei pellegrini che visiteranno questi luoghi, che ha mostrato ancora una volta la sua sensibilità e la bravura. Possiamo affermare che insieme alla sua scuola ha scritto un’altra pagina nel libro della storia del nostro santuario».