Turismo e criminalità: in Calabria la 'ndrangheta fattura 125 milioni nel settore
Uno studio Demoskopika rivela il forte impatto delle infiltrazioni mafiose sul turismo italiano, con 300 imprese calabresi a rischio fallimento e 28 strutture sequestrate nella regione
Un giro d’affari da 125 milioni in Calabria
Turismo e criminalità
In Calabria, il giro d’affari della criminalità organizzata nel settore turistico ammonta a 125 milioni di euro. Questo dato, emerso da uno studio condotto da Demoskopika, mette in luce l’impatto delle infiltrazioni mafiose nell’economia legale, un fenomeno che non risparmia nemmeno il comparto turistico regionale, considerato uno dei settori chiave per il rilancio economico del territorio.
La 'ndrangheta leader nel "welfare criminale"
Secondo l’indagine, a livello nazionale, la fetta più rilevante di questo business illecito è attribuita alla 'ndrangheta, che detiene un giro d’affari di 1,65 miliardi di euro, pari al 50% degli introiti totali stimati in 3,3 miliardi. Questa organizzazione criminale utilizza i proventi illeciti per consolidare la propria influenza economica e sociale, minando la concorrenza leale e la stabilità del settore turistico.
Il turismo italiano sotto attacco
Demoskopika stima che oltre il 14% delle imprese turistiche in Italia sia a rischio default, con una contrazione del fatturato di oltre 14,5 miliardi di euro. Le infiltrazioni criminali non solo sottraggono risorse al tessuto economico sano, ma compromettono anche la qualità dei servizi e la fiducia degli investitori.
La Calabria tra le regioni più vulnerabili
La Calabria, insieme a regioni come Campania, Lazio, Lombardia e Sicilia, figura tra le più esposte alle infiltrazioni mafiose. Nella regione, il 16,2% delle imprese turistiche (circa 300 su 1.850 realtà attive) è a rischio fallimento. Inoltre, sono stati sequestrati 28 alberghi e ristoranti, su un totale nazionale di 414 imprese confiscate dallo Stato.
Un danno per il futuro della regione
Il controllo criminale nel settore turistico limita le opportunità di crescita per le imprese oneste e riduce le entrate derivanti dal turismo sostenibile. La perdita di fiducia e le distorsioni del mercato minano la possibilità di attrarre nuovi investimenti e di valorizzare appieno le risorse culturali e naturali della Calabria.
Lotta alle infiltrazioni
Per combattere questo fenomeno, è necessaria un’azione coordinata che coinvolga le istituzioni locali, nazionali e la società civile. Rafforzare i controlli, promuovere la legalità e incentivare il turismo sostenibile possono rappresentare strumenti fondamentali per difendere un settore che dovrebbe essere il motore di sviluppo della regione.