Lungro: La denuncia di Orsola Borrelli contro le minacce di un vicino pericoloso.
Orsola Borrelli denuncia le provocazioni e minacce subite da un vicino pluripregiudicato a Lungro, che ostacola la sua attività commerciale e terrorizza la comunità locale.
Lettera firmata sul fatto di Lungro
"Mi chiamo Borrelli Orsola Francesca e vorrei raccontare la verità sui fatti accaduti ieri a Lungro. Purtroppo, oltre alla comunità e al sindaco, siamo vittime anche noi di questo soggetto molto pericoloso, oltre ad essere un pluripregiudicato. Ha terrorizzato tutto il palazzo e le attività circostanti. La mia unica colpa è che sto aprendo un locale vicino al suo. Dal giorno in cui ho iniziato i lavori, ha cominciato a provocare, dicendo ogni giorno: "Chiudi la serranda".
LUI HA PUBBLICATO VIDEO SOLO DELLA PARTE IN CUI NOI ABBIAMO RISPOSTO.
Ma la verità è che viene a provocarci anche dentro al locale e ci ha ripreso nel momento in cui abbiamo reagito, dopo giorni e giorni di provocazioni. Addirittura, mentre ci riprende, fa gesti di minaccia con riferimento all'uccisione da dietro il telefono. INOLTRE, LA DISCUSSIONE È NATA PERCHÉ NOI, RESTANTI ATTIVITÀ, NON POSSIAMO BUTTARE LA SPAZZATURA NEI SECCHI CHE, OLTRETUTTO, SONO COMUNALI E NON DI SUA PROPRIETÀ, MA LUI CONTINUA A SOSTENERE CHE SOLO LUI PUÒ UTILIZZARLI. Secondariamente, dopo le mille parole volgari e le offese rivolte a mio padre e a mio fratello, solo nel momento in cui abbiamo reagito, ha fatto il video. In più, quando mio padre, nel video, dice: "Stasera ti ho salvato la vita", si riferiva al fatto che aveva bloccato mio fratello per non fargli commettere ulteriori danni, dato che ci sta portando all’esasperazione.
Io mi reco lì sempre accompagnata da qualcuno perché sono terrorizzata da questo soggetto, che è un abile provocatore e, ripeto, un individuo pericoloso.
Io vengo da una famiglia di lavoratori e sto investendo soldi per aprire la mia attività. Di conseguenza, non posso e non voglio passare per quello che non sono, dato che io vado lì per LAVORARE, NON PER AVERE PROBLEMI CON UN PERSONAGGIO PERICOLOSO PER LA COMUNITÀ. Se fate le giuste indagini, vedrete che nel suo locale non si reca nessuno, proprio perché alla maggior parte dei suoi clienti ha usato violenza fisica."
Il Fatto
A Lungro, un tranquillo comune calabrese, il centralissimo Corso Scangheberg è recentemente diventato teatro di episodi allarmanti. Il proprietario di un bar, identificato come S.T., ha diffuso online video che documentano accesi conflitti con L.B. e altre persone. Questi filmati, accompagnati da commenti offensivi, mostrano scene di minacce e tensioni crescenti.
La mazza da baseball
In uno dei video, si nota chiaramente una persona brandire una mazza da baseball, mentre si fa riferimento anche alla presenza di armi da fuoco e a propositi di vendetta. Alcuni utenti hanno accusato S.T. di aver minacciato membri della famiglia di L.B., chiedendo perché non vengano pubblicati anche quei video.
Ciò che desta particolare preoccupazione è la vicinanza della stazione dei Carabinieri al luogo degli scontri. Nonostante la prossimità, sembra che le autorità non siano intervenute, sollevando interrogativi sulla loro consapevolezza della situazione. Inoltre, ci si chiede quale sia il ruolo del sindaco in questa vicenda: è possibile che si attenda una tragedia prima di agire?
Violenza, armi e vendetta: un oltraggio alla civiltà
È sconcertante che in un piccolo comune come Lungro tali episodi possano verificarsi senza che la comunità o le istituzioni intervengano. Nel 2024, parlare di violenza, armi e vendette è un oltraggio alla civiltà e al rispetto delle persone. È fondamentale che le autorità competenti agiscano prontamente per prevenire ulteriori escalation e garantire la sicurezza dei cittadini.
La Calabria non può continuare a essere associata a episodi di violenza e criminalità.
La maggioranza dei calabresi si sveglia ogni mattina per lavorare onestamente, contribuendo al progresso della regione. È ingiusto che l'immagine della Calabria venga offuscata da comportamenti che richiamano stereotipi negativi.
È imperativo che le istituzioni locali e le forze dell'ordine intervengano con decisione per ristabilire l'ordine e la legalità.
Solo attraverso un'azione congiunta e tempestiva si potrà evitare che situazioni del genere degenerino in tragedie, garantendo così un futuro più sereno e sicuro per la comunità di Lungro e per l'intera Calabria.