"Ho impiegato 40 giorni per superare il Covid. I primi 40 giorni di malattia che ho preso in 39 anni di professione di medico di famiglia. Ora sto bene e il lavoro è ripreso più intenso di prima, ricevo una cinquantina di chiamate al giorno per i motivi più vari. Tra i miei pazienti ho avuto diversi casi di infezione da coronavirus e almeno quattro decessi". A raccontarlo all'ANSA è Fiorenzo Corti, vicesegretario della Federazione Italiana Medicina Generale (Fimmg) e medico in convenzione a Masate, in provincia Milano.

"Il 29 febbraio - racconta - ho iniziato ad accusare stanchezza e dolori, il 4 ho sentito per la prima volta quello che ho chiamato il sapore del virus: ho iniziato a avere disturbi del gusto, mangiare cioccolata o aringa era la stessa cosa. Il giorno dopo è arrivata la febbre e la mancanza di fiato, anche per fare un piano di scale. Ho pensato 'ci siamo'. Dopo tre giorni ho auto una vera e propria sincope, sono svenuto". Il valore della saturazione dell'ossigeno era 90-92, valore basso, ma non da richiedere ossigeno. Tac e tampone
confermano il sospetto.

"All'inizio non avevo la percezione del rischio. Poi ha cominciato a crescere a dismisura il numero dei morti, e ho iniziato a vedere amici e colleghi portati via dal coronavirus. Oltre al dolore è iniziata la preoccupazione. Alla fine l'ho scampata". La febbre è durata un paio di settimane,
quindi l'ossigeno ha ripreso lentamente a salire. Dopo Pasqua, 40 giorni dopo i primi sintomi, i due tamponi negativi, che hanno permesso al dottor Corti di entrare nel numero ufficiale dei guariti. "La mia fortuna - conclude - è stata riuscire a gestire questa situazione in isolamento a domicilio".