Bergamo: effettuato trapianto di polmoni nella trincea del Coronavirus
A Bergamo un uomo è tornato a respirare grazie a un trapianto. È successo all'Ospedale Papa Giovanni XXIII, in questo momento forse la trincea più avanzata
al mondo nella guerra al coronavirus: un paziente di 54 anni,
affetto da fibrosi polmonare, ha ricevuto due nuovi polmoni da
un donatore deceduto in un ospedale del Lazio. "Quello che fino
a ieri era un processo di routine (sono stati 150 i trapianti
effettuati a Bergamo nel 2019), oggi - commenta in una nota il
Centro nazionale Trapianti - ha quasi dell'eccezionale: per
l'enorme pressione alla quale è sottoposto il personale del Papa
Giovanni XXIII, ma anche quello dell'intera rete trapiantologica
nazionale, che sta facendo i conti con il sovraccarico delle
rianimazioni e con le forti limitazioni della circolazione".
L'intervento è durato sette ore e mezza: c'è stata una buona
ripresa della funzione polmonare e ora il paziente è in
condizioni critiche ma stabili e in progressivo miglioramento,
supportato dall'ossigenazione extracorporea Ecmo. "Questo non è
solo un trapianto, è uno straordinario messaggio di speranza per
tutti i nostri pazienti in lista d'attesa che oggi si sentono
minacciati più degli altri dal coronavirus: la Rete trapianti
non si ferma, è unita e solidale dal Nord al Sud del Paese e sta
facendo il massimo per garantire l'attività di trapianto anche
nelle zone più duramente colpite dall'epidemia", sottolinea il
direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo. "Ma è
anche l'ennesima dimostrazione delle grandi capacità - conclude
- del nostro Servizio sanitario nazionale, ora messo alla prova
dall'emergenza".