L'allarme dei comuni: subito 5 miliardi o saltano tutti i servizi
Comuni e province lanciano un grido d'allarme al governo. E avvertono: subito 5 miliardi o saranno a rischio tutti i servizi. Una presa di posizione netta dell'Anci, con il presidente e sindaco di Bari, Antonio Decaro, che lascia per protesta, assieme alle Province, la riunione della Conferenza Unificata.
Al fianco dei sindaci si schiera subito il Pd: "I comuni italiani stanno dando una risposta straordinaria all'emergenza coronavirus, con i sindaci in prima linea su tutte le difficoltà sociosanitarie ed economiche". Ma, incalza il segretario dem Nicola Zingaretti, "i Comuni, cosi' come le Province e le Città Metropolitane, stanno subendo la crisi esattamente come le imprese e le famiglie, perché le loro entrate fiscali e tariffarie stanno diminuendo fortemente. è importante dunque che il Governo, nel decreto di aprile, tenga in considerazione questa condizione e preveda risposte importanti".
Per il capogruppo dem alla Camera, Graziano Delrio, il governo deve ascoltare la loro preoccupazione. E il primo cittadino di Firenze, Dario Nardella, avverte: i 5 miliardi indicati dall'Anci "non sono una cifra negoziabile". Anche Italia viva spinge affinchè l'esecutivo non resti sordo alle richieste dei Comuni: "Il governo non può far finta di non sentirci, non può ignorarci. Lo sblocco di cinque miliardi deve essere immediato", scandisce il senatore di Iv, e sindaco di Diamante, Ernesto Magorno.
Per Forza Italia "la rottura della conferenza unificata, abbandonata in segno di protesta dall'Anci e dall'Upi, è molto grave e dà la misura di quanto il governo sia distante dai problemi reali dei cittadini", afferma Elvira Savino.
Spiega il presidente dell'Anci Decaro: "La capacità fiscale dei Comuni è drasticamente ridotta. Non per volontà di noi amministratori, né per volontà di cittadini e imprese che versano i tributi. È ridotta, se non in alcuni casi azzerata, per la situazione che si è creata con il blocco delle attività economiche a seguito dell'emergenza sanitaria. L'effetto di questo stato di fatto è che non abbiamo entrate ora e non ne vediamo il recupero neppure in prospettiva".
Dunque, per Decaro "il governo deve prendere consapevolezza di questa situazione e deve far fronte già nel prossimo decreto alla richiesta di 5 miliardi che gli enti locali hanno avanzato da tempo. Non possiamo aspettare oltre: si tratta di garantire ai cittadini italiani i servizi che i Comuni erogano, a cominciare dal trasporto pubblico e dalla raccolta dei rifiuti", sottolinea il sindaco di Bari, abbandonando insieme all'Unione delle Province i lavori della conferenza unificata, convocata oggi, in attesa degli sviluppi del tavolo tecnico-politico.
"I sindaci hanno dimostrato senso di responsabilità e senso delle istituzioni che rappresentano, fin dall'inizio di questa emergenza - rivendica Decaro - L'abbiamo fatto ben consapevoli che questo è quel che i cittadini si aspettano da noi: leale collaborazione con tutte le istituzioni della Repubblica. Tuttavia anche la nostra buona volontà si ferma davanti all'inagibilità finanziaria dei Comuni che ci impedisce di approvare i bilanci e di continuare a lavorare per le nostre comunità".
Infine, un vero e proprio grido di allarme: "Non possiamo andare avanti cosi'. Ne va della possibilità per i Comuni di sopravvivere. Senza risorse nuove e immediate, saremo costretti a interrompere i servizi", conclude.
Battaglia condivisa dalle Province, "in prima fila per far fronte, con tutti i mezzi a disposizione, all'emergenza che sta attraversando il Paese, pienamente consapevoli che serve una risposta unitaria di tutto il sistema istituzionale. Ma non possiamo che rilevare la scarsa considerazione che il Governo sta riservando alle criticità", dichiara il presidente dell'Upi Michele de Pascale, che lamenta: "In nessuno dei decreti fin qui varati sono previste misure a favore degli enti locali, nonostante le continue rassicurazioni che a parole ci arrivano dal Governo".