In seguito all'approvazione della normativa che prevede forti pene detentive per la pubblicazione di notizie ritenute false dalle autorità, a partire da oggi la Rai - informa una nota - sospende i servizi giornalistici dei propri inviati e corrispondenti dalla Federazione Russa.

"La misura si rende necessaria al fine di tutelare la sicurezza dei giornalisti sul posto e la massima libertà nell'informazione relativa al Paese - spiega la Rai -.

Le notizie su quanto accade nella Federazione Russa verranno per il momento fornite sulla base di una pluralità di fonti da giornalisti dell'Azienda in servizio in Paesi vicini e nelle redazioni centrali in Italia". Ieri, in seguito all'approvazione di una legge che prevede multe e carcere per chi diffonde 'fake news' sul conflitto, la Bbc aveva deciso di ritirare i suoi giornalisti dalla Russia e riaprire le trasmissioni ad onde corte come ai tempi di Radio Londra. Anche l'emittente pubblica canadese Cbc/Radio-Canada aveva annunciato di aver temporaneamente sospeso il lavoro dei suoi giornalisti in Russia.

La legge che criminalizza il lavoro giornalistico "nasce dalla necessità urgente dettata da una guerra di informazione senza precedenti contro la Russia", spiega il portavoce de Cremlino. Dopo il blocco di Facebook, Twitter e i siti indipendenti di informazione, varie testate occidentali lasciano Mosca. Tra questi Bloomberg, Abc e Cbs. La Bbc ritira i suoi giornalisti dalla Russia e riapre le trasmissioni ad onde corte. Elon Musk spiega che "a Starlink è stato chiesto da alcuni governi (non dall'Ucraina) di bloccare fonti di notizie russe. Non lo faremo se non sotto tiro. Mi dispiace essere un assolutista della libertà di parola".

(ANSA)