L’Italia del Meridione (IdM), il movimento politico fondato 5 anni fa dal politico calabrese Orlandino Greco e il professore della Federico II di Napoli Giuseppe Ferraro, serra le righe e si prepara alla mobilitazione generale verso il secondo Congresso nazionale. “Una strada politica per una pratica sociale che riporti l’Italia nel Meridione”, è questo l’invito e l’appello con cui IdM apre la campagna di tesseramento 2020.

Gli effetti devastanti della pandemia hanno messo ancora più in evidenza la divisione dell’Italia che, dopo decenni, nega alle Regioni Meridionali il proprio destino continuando a marcare un divario impressionante con le altre parti del Paese e dell’Europa. Se la Germania ha impiegato poco meno di dieci anni per ritrovare l’unità nazionale, sono più di centocinquanta anni che l’Italia ancora non trova una prospettiva unitaria sul piano economico e sociale registrando una chiara debolezza non corrispondente alla sua storia.

La mancanza totale di programmazione e di investimenti, con un sistema di monopoli e di oligarchie che hanno gestito il Paese in funzione di profitti senza edificare nulla, la politica che risponde alle logiche dei partiti centralisti ora leaderistici che appaiono e scompaiono in funzione del giullare di corte del momento, allontanandola da quei contesti che gli sono propri, l’incertezza delle azioni intraprese nella crisi causata dalle pandemie, la mancanza totale di strategie d’urto, l’indecisione di prendere in considerazioni risoluzioni forti e reali, hanno evidenziato un vuoto politico profondissimo, evidenziandone un distacco dal corpo elettorale. Forte è ancora l’impressione di due Italie, di un Paese a due velocità e le infrastrutture ne sono diventate un emblema, doppi, tripli binari ma che in verità rivelano come ci si è mossi sempre in direzione diametralmente opposte. Le politiche di sviluppo hanno fin qui condannato il Meridione con finanziamenti e risorse senza alcuna applicazione di progetti reali e soprattutto a lungo raggio che ne hanno compromesso sviluppo e crescita soprattutto in settori trainanti come il Turismo e l’Export, nonostante l’immenso patrimonio materiale e immateriale che possiede.

Il tempo è scaduto e si reclama altro! E L’Italia del meridione vuole essere protagonista di quel cambiamento dovuto, non come risposta alle infinite richieste inascoltate ma con soluzioni e programmi concreti, con un atteggiamento positivo, propositivo e costruttivo e che mira sì ad un Meridione fuori questione ma anche a ridare all’Italia quell’immagine perduta e svenduta del Bel Paese. Il Sud pretende soluzioni certe e “fuori questione” con investimenti nei servizi pubblici, nella sanità e nella mobilità, tali da consentire il superamento del divario e guidarne la crescita e lo sviluppo funzionale in un contesto Europeo.

“L’Italia sarà quel che il sud sarà”, scriveva Salvemini ma ancora dopo anni risulta difficile se non impossibile per la politica nazionale pensare ad un Paese unito da un unico destino e da un unico futuro. E in questo contesto di grande disaggregazione istituzionale, politica e sociale, dove la pandemia è riuscita a svelare tutte le inefficienze e inadeguatezze, IDM non può essere un traguardo ma un punto di partenza per la creazione di un Partito Federale che coinvolga i tanti movimenti territoriali e autonomisti che si ispirano ai medesimi ideali politici. La sfida è abbattere il centralismo statale che isola le periferie, le piccole comunità e assegnare agli enti locali un ruolo di maggiore rilevanza nei processi decisionali.

L’Italia del Meridione deve farsi interprete di battaglie politiche divenute urgenti e imprescindibili per recuperare il valore della Politica come azione, militanza e formazione delle classi dirigenti del Paese.

Parte dunque la campagna di tesseramento per accogliere chi voglia con il proprio impegno politico riportare al centro delle scelte politiche nazionali le autonomie locali, rigettare ogni tentativo di commissariamento imposto dall’alto e dal di fuori ma senza pensare a beghe e leghe secessioniste ma per

 

restituire l’Italia al Meridione che ne è stata l’origine e ne è l’espressione culturale più antica, presente e viva. Il 26 e il 27 settembre, invece, è l’appuntamento del secondo Congresso Nazionale per definire le linee guide del Partito, pronti a candidarci ai prossimi appuntamenti elettorali in tutta Italia.