Catanzaro: Sfruttamento e Frodi nei Supermercati, 5 Arresti i nomi
Operazione contro il lavoro illecito: arrestato imprenditore e collaboratori, sequestrati 27 milioni
La Procura di Catanzaro ha recentemente emesso misure cautelari contro cinque persone coinvolte in una presunta rete di sfruttamento del lavoro, frodi e estorsioni all'interno di una catena di supermercati localizzati nelle città calabresi di Montepaone, Soverato e Chiaravalle Centrale. Questa operazione è stata condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, eseguendo l'ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) di Catanzaro. L’inchiesta ha portato all’arresto del presunto capo della rete, Paolo Paoletti, un imprenditore di 51 anni, titolare delle aziende incriminate, e a ulteriori misure restrittive per altri quattro collaboratori, ritenuti complici nel reato.
Le indagini
Hanno evidenziato che la rete coinvolgeva persone di diverse responsabilità all'interno dell’organizzazione aziendale. Anna Valentino, consulente del lavoro di 52 anni, e Maria Teresa Panariello, responsabile amministrativa di 48 anni, sono state poste agli arresti domiciliari; entrambe sono sospettate di aver supportato Paoletti nell'elaborare pratiche e documenti falsi. Due ulteriori collaboratori, Antonio Citriniti e Paolo Giordano, rispettivamente di 51 e 52 anni, responsabili di punti vendita, sono stati invece sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora nei loro comuni di residenza.
Oltre agli arresti
Le autorità hanno sequestrato due società di capitali con sede a Montepaone che gestivano le attività dei supermercati, per un valore stimato di 27 milioni di euro. La gestione delle società è stata affidata ad amministratori giudiziari, Alberto Mingrone e Francesco Mazza, incaricati dal tribunale di preservare il valore economico delle aziende durante il procedimento giudiziario.
L’inchiesta è stata portata avanti dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro, che ha analizzato le modalità di impiego e le condizioni lavorative nei supermercati coinvolti. Dagli elementi emersi, gli indagati sarebbero accusati di aver stabilito un sistema di sfruttamento che, secondo la Procura, prevedeva condizioni lavorative svantaggiose e umilianti per i dipendenti, associato a una gestione fraudolenta della contabilità e dei rapporti di lavoro.