"La vera sfida del Piano per il Sud non è stanziare le risorse ma spenderle e spenderle bene. Per

questo puntiamo ad un nuovo metodo: capire su cosa puntare, iniziando dai giovani e dall'istruzione. Questo piano è il

frutto di un lavoro condiviso del Governo - ringrazio molto il

premier Conte - non è un frutto della mia mente. La vera novità

di questo Piano è nel metodo: abbiamo rafforzato il presidio

centrale ma lo mettiamo a servizio degli enti locali". Così il

ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe

Provenzano a Mezz'ora in Più su Rai 3.

  Sono stati ricordati i numeri del Piano per il sud: 23

miliardi in 10 anni, di cui 33 per le infrastrutture e 21

miliardi per il prossimo triennio. "L'idea di fondo è che il sud

non è una causa persa. Abbiamo presentato questo piano in una

scuola tecnica che il preside ha fatto diventare un modello

d'eccellenza a Gioia Tauro. Oggi non si spende perchè non ci

sono progetti cantierabili e questo anche perchè la Pubblica

amministrazione si è svuotata di competenze che c'erano: oggi

abbiamo l'amministrazione più vecchia e povera di competenze.

Faremo un fondo di progettazione per gli enti locali che

accompagneremo. Questo garantirà l'intero processo e la sua

legalità. Per me è giusto mettere le giovani generazioni al

servizio della cosa pubblica", ha concluso Provenzano.