E’ stato riaperto, giustamente, il dibattito sul recupero dell’ex stazione di Catanzaro Sala. Sono d’accordo con chi sostiene che è stato un errore sopprimerla e assecondare Ferrovie dello Stato nel disegno di costruire una nuova stazione-fantasma in quel di Germaneto.

Non per lavarmi la coscienza, ma devo solo ricordare che nel 2008 non facevo parte della maggioranza che ha deciso in quel senso. Ma a che serve oggi recriminare quando è sotto gli occhi di tutti il degrado dell’area della ex stazione ? La mancanza di una vera stazione cittadina è indubbiamente una ferita e bene hanno fatto ben 30 associazioni culturali della città a costituirsi in blocco e intraprendere questa difficile battaglia.


Non capisco perché questo argomento non sia stato portato all’attenzione del Consiglio Comunale. E’ chiaro che bisognerà verificare tante condizioni che sono state in questi giorni sottolineato, partendo dai costi dell’opera e dalla sua sostenibilità.


Io penso che Catanzaro debba chiedere al nuovo Governatore Occhiuto di inserire tra i primi punti della sua agenda uno studio di fattibilità del recupero della stazione di Sala e del ripristino del tracciato.


Ci serve uno studio serio e approfondito per capire se tutto ciò interferisce con la metropolitana ( a proposito, vorremmo conoscere lo stato dell’arte di questa infrastruttura che per contratto doveva già essere pronta e in esercizio). Potrebbe essere una commissione tecnica mista, formata da esperti del Ministero delle Infrastrutture, di RFI, della Regione, a studiare le possibili soluzioni.


Il presidente Occhiuto ha usato un’espressione “ferroviaria” per dire che in Calabria arriveranno “vagoni” di finanziamenti. Ebbene, uno di questi “vagoni” lo si usi per dare a Catanzaro una vera stazione di città.


Quanto alla politica locale, se questo Consiglio comunale ormai agli sgoccioli non è in grado di affrontare questi temi, allora lo faccia dalla prossima primavera un nuovo Consiglio comunale e un nuovo sindaco che siano veramente motivati.


Senza dimenticare la storia infinita del porto che non si riesce in nessun modo a sbloccare, privando la città di un approdo di natura turistica e peschereccia.