Coldiretti, Italia a secco, -80% di pioggia
"Gli effetti del cambiamento climatico" hanno portato un "inverno anomalo" e Coldiretti ha
lanciato "l'allarme siccità in città, nelle campagne con
difficoltà per le coltivazioni e nei pascoli per l'alimentazione
degli animali". Una situazione che, per l'associazione, riguarda
tutte le regioni "dal Piemonte alla Sicilia" tanto che "l'Italia
rischia di rimanere a secco in un 2020 segnato da una
diminuzione delle precipitazioni dell'80% e una temperatura
superiore di 1.87 gradi rispetto alla media storica secondo le
elaborazioni su dati Ispra relativi a gennaio".
Oltre alle regioni del sud del Paese in difficoltà, per
Coldiretti "la situazione sta diventando preoccupante anche al
nord dove il Consorzio per il Canale Emiliano-Romagnolo ha
dovuto anticipare l'avvio dell'irrigazione a beneficio
dell'intero comparto agricolo". La siccità "è diventata un
evento avverso. In un Paese piovoso come l'Italia - ha affermato
Ettore Prandini, presidente di Coldiretti - per carenze
infrastrutturali si trattiene solo l'11% dell'acqua, occorre
cambiare passo: il primo step è la realizzazione di piccole
opere, per contrastare il rischio idrogeologico, poi occorre
sistemare e pulire gli argini dei fiumi e pensare a progetti di
ingegneria naturalistica. Servono - ha aggiunto - un piano
infrastrutturale per la creazione di piccoli invasi che
raccolgano l'acqua piovana, un impegno per la diffusione di
sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e
innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno
idrico".