Il 16 ottobre 2019 presso il Centro Visite Cupone di Camigliatello Silano (CS) si è tenuto il convegno “Cambiamenti Climatici - Tutela e gestione delle risorse agroforestali del Parco Nazionale della Sila. Un evento promosso dall’Ente Parco Nazionale della Sila, realizzato in collaborazione con l’Accademia Italiana di Scienze Forestali e con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e della Regione Calabria.

Un tavolo di relatori provenienti dal mondo accademico e dai principali centri di ricerca italiani che hanno portato le loro esperienze ed i loro studi per approfondire il tema del cambiamento climatico che sta avvenendo negli ultimi anni. Dopo i saluti di benvenuto ed una breve introduzione, il Presidente dell’Ente Parco Nazionale della Sila, Francesco Curcio, ha ringraziato le autorità presenti e tutti coloro i quali hanno partecipato con grande interesse alla giornata, dando così il via ai lavori. A presiedere al tavolo dei relatori Orazio Ciancio, Presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali, professore e scienziato italiano, massimo esperto nel campo della ricerca sui sistemi biologici complessi. A seguire il Direttore f.f. dell’Ente Parco Giuseppe Luzzi che ha focalizzato il suo intervento sulle risorse agroforestali nel territorio del Parco Nazionale della Sila.Lorenzo Ciccarese dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha evidenziato con il suo intervento l’importanza della conservazione e la gestione delle aree agricole e forestali nelle aree protette di fronte ai cambiamenti globali.

La discussione è continuata con Antonio Tomao, dottore di ricerca presso l’Università della Tuscia, che ha presentato uno studio suglistrumenti di monitoraggio a supporto della gestione multifunzionale delle risorse forestali. La proficua giornata di confronto ha visto la partecipazione di Michele Monti, professore ordinario all’Università di Reggio Calabria, che ha approfondito l’analisi dell’agro-biodiversità e della produttività delle “arable lands” presenti nel territorio dell’altopiano silano.

Lo studio sui cambiamenti climatici, la gestione forestale e la conservazione della biodiversità illustrati dal prof. Davide Travaglini dell’Università di Firenze, ha evidenziato altri elementi sui quali si è incentrata la discussione, che è proseguita con Luigi Portoghesi dell’Università della Tuscia, che ha illustrato l’ampio argomento riguardante la pianificazione forestale, intesa come strumento chiave per operare in modo sostenibile in un’area protetta.

Un veloce saluto poi, da parte dell’Assessore Regionale Antonella Rizzo, la quale ha dichiarato: “Ho ritenuto doveroso partecipare oggi a questo importante convegno. Stiamo lavorando per dare una nuova prospettiva di sviluppo alla nostra regione. In Conferenza Stato-Regione la Calabria ha dimostrato, grazie all’enorme mole di dati raccolti grazie al monitoraggio dei siti ricompresi nella Rete Natura 2000, di essere una delle regioni più importanti a livello nazionale per il suo enorme patrimonio in termini di Biodiversità ed eccellenze paesaggistiche. Stiamo inoltre lavorando per la redazione della nuove linee guida per lo sviluppo sostenibile previste da Agenda 2030, che chiaramente sono collegate agli importanti risultati ottenuti grazie al monitoraggio dei Siti della Rete Natura 2000 e, inoltre, ai tre importanti progetti di rete che la Regione Calabria ha avviato in concertazione e sinergia con gli Enti gestori delle nostre Aree Protette: il Piano di Marketing Territoriale, la Sentieristica e la Ciclovia dei Parchi”.

La prima parte della giornata si è conclusa con l’intervento di Ada Braghieri, professoressa dell’Università della Basilicata, che proprio nella giornata mondiale dell’alimentazione, ha esposto uno studio incentrato sul sistema podolico.

Nel pomeriggio i lavori sono ripresi con l’intervento del prof. Francesco Iovino dell’Università della Calabria, che ha illustrato uno studio incentrato sulla gestione delle pinete di laricio, mirato alla tutela del paesaggio silano. Sempre del nostro importante ecosistema ha discusso Giuliano Menguzzato professore dell’Università di Reggio Calabria,che ha invece incentrato il suo intervento sull’argomento “Boschi puri e misti di faggio e abete bianco nel Parco Nazionale della Sila. Aspetti selvicolturali e gestionali”. Dopo gli attenti e puntuali studi sul patrimonio della Sila, Marco Fioravanti professore dell’Università di Firenze ha parlato delle strategie da adottare per la valorizzazione del legno nei sistemi territoriali partendo dal riuso e dal saper fare.

Un altro importante aspetto del focus del convegno è stato trattato da Rocco Mafrica, professore dell’Università di Reggio Calabria, che ha evidenziato nel suo discorso gli effetti del cambiamento climatico sulla frutticoltura meridionale. Giunti quasi al termineil prof. Vincenzo Palmeri, anch’egli afferente l’Università di Reggio Calabria, ha approfondito gli aspetti entomologici delle aree boscate.A concludere questa ricca giornata l’intervento del Prof. Giuseppe Zimbalatti, Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università di Reggio Calabria, incentrato sulla meccanizzazione delle utilizzazioni forestali in aree sensibili. Un convegno che ha visto, oltre ai numerosi tecnici, operatori ed amministratori locali, anche la partecipazione di un nutrito gruppo di studenti del Corso di Laurea di Scienze Forestali dell’Università di Reggio Calabria.

Una giornata durante la quale si sono affrontati diversi aspetti e numerose tematiche: strategie, storie ed esperienze che rappresentano reali soluzioni per affrontare gli effetti del cambiamento climatico in corso. Una giornata importante per l’Ente Parco Nazionale della Sila che ha ospitato un evento di rilievo, nel corso del quale è stato possibile confrontarsi per tentare di attuare un nuovo e funzionale approccio verso il cambiamento climatico. Parlare di cambiamento climatico significa parlare di tutto un ecosistema ambientale, che deve tenere in considerazione i numerosi stakeholder, che, ciascuno per la sua parte, hanno un ruolo fondamentale e strategico.