Porto di Gioia Tauro
Porto di Gioia Tauro

Lo sciopero generale nazionale contro la manovra finanziaria del governo ha coinvolto anche il settore trasporti in Calabria, dove i lavoratori hanno aderito alla mobilitazione nonostante le difficoltà derivanti dalle precettazioni ministeriali. Secondo i dati diffusi dalla Cgil regionale, le percentuali di astensione dal lavoro variano significativamente tra le diverse aziende, con un coinvolgimento che, pur non raggiungendo cifre elevate, testimonia il malcontento diffuso tra i lavoratori del comparto.

Le adesioni nel settore trasporti

I dati forniti dalla Cgil regionale illustrano la partecipazione dei lavoratori delle principali aziende di trasporto della Calabria. Al Medcenter, porto di Gioia Tauro, l’astensione dal lavoro ha raggiunto il 50% nel primo turno, evidenziando un’adesione significativa in un’area cruciale per l’economia della regione.

Anche nelle aziende di trasporto pubblico locale si è registrata una partecipazione importante: l’Atam di Reggio Calabria ha visto un’adesione del 40%, le Ferrovie della Calabria del 45%, mentre all’Amc di Catanzaro l’astensione è stata del 20%. Sebbene i numeri non siano altissimi, rappresentano un segnale chiaro di disapprovazione verso le politiche economiche del governo.

La questione delle precettazioni: un ostacolo al diritto di sciopero

Secondo Salvatore Larocca, segretario generale della Filt Cgil Calabria, le adesioni dei lavoratori del settore trasporti sono state condizionate dalle precettazioni imposte dalla Commissione di garanzia e dal ministro dei Trasporti. “Un diritto costituzionale che di fatto per i lavoratori dei trasporti viene negato”, ha dichiarato Larocca, sottolineando come queste misure siano ormai una pratica ricorrente che limita la possibilità di partecipare agli scioperi. Le precettazioni, che hanno lo scopo di garantire i servizi essenziali durante le mobilitazioni, spesso si traducono in una restrizione della libertà di sciopero, uno dei diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione italiana. “Nonostante tutto, i lavoratori hanno aderito per come potevano, mostrando solidarietà e determinazione nel sostenere le ragioni dello sciopero”, ha aggiunto Larocca.

Le ragioni del malcontento

La protesta dei lavoratori dei trasporti, come quella degli altri settori coinvolti nello sciopero generale, è rivolta contro una manovra finanziaria considerata iniqua e priva di misure adeguate per sostenere i lavoratori e le fasce più vulnerabili della popolazione. La Cgil e le altre sigle sindacali hanno denunciato l’assenza di investimenti strutturali per migliorare le condizioni del lavoro e promuovere la crescita economica, soprattutto in regioni come la Calabria, dove il settore dei trasporti soffre di gravi carenze infrastrutturali e organizzative.

Tra le critiche mosse dai sindacati, vi è anche l’inefficienza delle politiche di sostegno al settore dei trasporti, che è centrale per lo sviluppo economico e sociale della regione. “La manovra non tiene conto delle reali necessità del nostro territorio, penalizzando ulteriormente un comparto già in difficoltà”, ha affermato un lavoratore del porto di Gioia Tauro.

Le difficoltà del settore trasporti in Calabria

Il settore dei trasporti in Calabria si trova da anni ad affrontare numerose problematiche, tra cui la carenza di risorse, la precarietà del personale e un sistema infrastrutturale spesso inadeguato. Queste criticità si riflettono non solo sulle condizioni di lavoro, ma anche sulla qualità dei servizi offerti ai cittadini.

La situazione del porto di Gioia Tauro è emblematica: pur essendo uno dei principali hub logistici del Mediterraneo, soffre di problemi strutturali e organizzativi che ne limitano il pieno potenziale. Nel trasporto pubblico locale, la situazione non è migliore: molte aziende faticano a garantire un servizio regolare e adeguato, a causa di mancanza di investimenti e di difficoltà gestionali.

La voce dei lavoratori

I lavoratori del settore trasporti, pur consapevoli delle difficoltà legate alle precettazioni, hanno voluto far sentire la loro voce durante lo sciopero generale. Per molti, aderire alla protesta è stato un modo per denunciare non solo le iniquità della manovra finanziaria, ma anche le condizioni di lavoro sempre più insostenibili. “Lavoriamo in un settore fondamentale per l’economia e la società, ma le nostre richieste vengono ignorate. È ora che il governo ascolti le nostre esigenze e si impegni a migliorare la situazione”, ha dichiarato un dipendente delle Ferrovie della Calabria. Anche i lavoratori del trasporto pubblico locale hanno espresso il loro disagio, sottolineando come le condizioni attuali rendano difficile garantire un servizio di qualità: “Non possiamo continuare a lavorare in queste condizioni, con risorse insufficienti e mezzi obsoleti. Questo sciopero è una richiesta di attenzione e di intervento da parte delle istituzioni”.

Il ruolo dei sindacati nella difesa dei diritti

La Filt Cgil Calabria ha ribadito il proprio impegno a sostenere i lavoratori del settore trasporti, denunciando le restrizioni imposte dalle precettazioni e chiedendo un dialogo costruttivo con il governo per affrontare le problematiche del comparto. Secondo Salvatore Larocca, è fondamentale difendere il diritto di sciopero e garantire che i lavoratori possano esprimere liberamente il proprio dissenso.

“Lo sciopero è uno strumento essenziale per far valere i diritti dei lavoratori e per richiamare l’attenzione sulle ingiustizie. Non possiamo accettare che venga sistematicamente limitato da interventi ministeriali che ne svuotano il significato”, ha dichiarato Larocca, sottolineando la necessità di una maggiore tutela dei diritti sindacali.

Prospettive future: cosa chiedono i lavoratori

I lavoratori del settore trasporti calabrese chiedono interventi concreti per migliorare le loro condizioni di lavoro e per garantire un sistema di trasporti più efficiente e sostenibile. Tra le richieste avanzate dai sindacati vi sono:

Maggiori investimenti: È necessario destinare risorse significative al miglioramento delle infrastrutture e al rinnovo dei mezzi di trasporto, garantendo standard di qualità più elevati.

Tutela dei diritti dei lavoratori: Oltre alla difesa del diritto di sciopero, i sindacati chiedono interventi per ridurre la precarietà e migliorare le condizioni contrattuali del personale.

Un piano strategico per i trasporti in Calabria: La regione ha bisogno di un piano di sviluppo che affronti le carenze strutturali e promuova una maggiore integrazione tra i diversi sistemi di trasporto. 

Lo sciopero generale ha rappresentato un’occasione importante per i lavoratori del settore trasporti in Calabria di far sentire la propria voce, nonostante le difficoltà legate alle precettazioni. Le percentuali di adesione, pur non elevatissime, testimoniano la determinazione dei lavoratori nel denunciare le ingiustizie e nel chiedere un cambiamento concreto.I sindacati, da parte loro, hanno promesso di continuare la mobilitazione e di intensificare il dialogo con le istituzioni per ottenere risposte adeguate alle esigenze del settore. La protesta, quindi, non è solo una manifestazione di dissenso, ma anche un segnale di speranza e di impegno collettivo per costruire un futuro migliore per il trasporto in Calabria e per l’intero Paese.