Oltre un italiano su due controlla il proprio peso mensilmente o quasi (54%) e circa uno su quattro con una regolarità almeno settimanale (24%), eppure quasi 20 milioni di italiani conducono una vita sedentaria, solo il 5% consuma le 5 porzioni al giorno di frutta e verdura raccomandate dall'Oms e l'obesità è arrivata a colpire l'11,4% degli italiani nel 2022.

 

Questi sono alcuni dei dati presentati al quinto Italian Obesity Barometer Summit, che ha visto a confronto Istituzioni, esperti e pazienti.

 

"L'obesità è una malattia molto complessa e che se i fattori ambientali hanno sicuramente una grande responsabilità nell'accumulo di peso, la suscettibilità ad ammalarsi è data da fattori genetici e biologici che oggi possono essere contrastati con nuovi e innovativi farmaci nell'ambito comunque di un approccio multidisciplinare", spiega Paolo Sbraccia, vice presidente vicario di Ibdo Foundation.

 

Centrali sono gli stili di vita. "L'Italia è uno dei paesi con i più bassi livelli di attività fisica. Sebbene i dati sulla sedentarietà mostrino un miglioramento in tutte le fasce di età, resta un comportamento ancora troppo diffuso con un andamento crescente all'aumentare dell'età: nel 2022 riguarda quasi una persona su quattro tra i giovani di 18-24 anni (23,6%) e quasi sette su dieci tra gli over 74 (67,2%)", spiega Roberta Crialesi, dirigente Servizio Sistema integrato salute, assistenza e previdenza, Istat.

 

Per quanto riguarda le abitudini alimentari poco salutari, in Italia, circa una persona adulta su due consuma dolci almeno qualche volta a settimana e l'11,3% tutti i giorni. In 20 anni il consumo degli snack salati tra gli adulti è aumentato del 50%; in particolare è più che raddoppiato tra i 45-64enni Inoltre, negli ultimi 20 anni il consumo giornaliero di frutta e verdura è diminuito del 5%.

 

"Per affrontare queste minacce globali, è necessario un ripensamento radicale dei modelli di business, dei sistemi alimentari, del coinvolgimento della società civile e della governance nazionale e internazionale", dice Andrea Lenzi, co-Editor di Obesity Monitor.

 

"Bisogna essere in grado di concepire politiche pubbliche coraggiose e dirompenti", a partire dal creare una forte alleanza tra istituzioni governative, parlamentari, scientifiche e persone con obesità per coinvolgere tutti", spiegano Daniela Sbrollini e Roberto Pella, presidenti dell'Intergruppo parlamentare.

 

"Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili". "Il nostro impegno va oltre la semplice produzione di farmaci per l'obesità", conclude Drago Vuina, general manager e vice president Novo Nordisk Italia, "vogliamo contribuire a favorire il confronto virtuoso tra tutte le parti interessate attraverso l'implementazione di strategie efficaci".