Oltre cinquanta tour operator austriaci hanno fatto visita al Parco archeologico di Sibari e al Museo nazionale archeologico della Sibaritide.




Gli operatori del settore turistico fanno parte di Örv - associazione che raduna i principali tour operator dell'Austria- sono stati invitati, grazie all'azione del Dipartimento al Turismo della Regione, a tenere proprio nella Sibaritide il loro meeting annuale.
 

"Già giovedì gli ospiti - è detto in una nota della direzione del Parco archeologico - avevano avuto un primo contatto con il mito e la storia dell'antica Sibari: la serie di iniziative, infatti, ha preso il via con un convegno organizzato al Salice Resort di Corigliano Rossano che ha preso le mosse proprio dal tema 'Mito e Storia della Magna Grecia' per discutere dell'eredità del nostro antico passato in tutti quegli aspetti inerenti l'arte, l'architettura, la scienza e la religione e di come nel Sud Italia - ed in Calabria in particolare - si siano incontrate e fuse culture diverse, creando una commistione senza eguali al giorno d'oggi".
 

A relazionare erano stati - dopo il saluto della vicepresidente della Regione Calabria, Giusi Princi - il direttore del Parco archeologico di Sibari e della direzione regionale dei musei della Calabria, Filippo Demma; Anna Cipparone, direttrice del Museo multimediale Consentia Itinera; Eva Buzzi, presidente di Örv; Andrea Colonelli di Enit - l'agenzia nazionale del Turismo, e Nathalie Gumpert, collaboratrice della Regione.
"Sibari - ha spiegato il direttore Demma - è l'elemento principale del viaggio e della narrazione che insieme alla Regione vogliamo proporre al turismo internazionale".
 

"L'iniziativa di rientra - è detto ancora nella nota - nel ciclo di attività organizzate dal Dipartimento al Turismo della Regione per focalizzare l'attenzione degli operatori sugli asset portanti del turismo esperienziale in particolare della Sibaritide e del Pollino.

 

Per quattro giorni, quindi, gli ospiti austriaci andranno alla scoperta delle bellezze culturali, storiche ed enogastronomiche dell'area".