Il pescato calabrese: quando il mare della Calabria finisce a Milano
Nel 2022, la Calabria ha prodotto circa 262.641 tonnellate di pesce, rappresentando una parte rilevante del totale italiano
La pesca in Calabria ha conosciuto un forte aumento negli ultimi anni, contribuendo in modo significativo alla produzione ittica nazionale. Nel 2022, la Calabria ha prodotto circa 262.641 tonnellate di pesce, rappresentando una parte rilevante del totale italiano. Nonostante questo, una parte considerevole del pescato di alta qualità non rimane nelle tavole locali, ma viene destinata ad altre città italiane, come Roma e Milano, dove la domanda di pesce fresco e di qualità è molto alta.
La destinazione del pescato: da Calabria a Milano
Questo fenomeno è in parte legato alla crescente richiesta di prodotti ittici di alta qualità nelle metropoli italiane, dove il pesce calabrese, noto per la sua freschezza e le sue caratteristiche organolettiche uniche, trova un mercato privilegiato. Le grandi città del centro e del nord Italia sono infatti i principali destinatari di tonno rosso, pesce spada, triglie e cicale di mare, che vengono esportati per soddisfare le esigenze dei ristoranti e dei consumatori gourmet.
Le conseguenze dell'export
Questo flusso di esportazione ha una duplice conseguenza: da un lato, le eccellenze calabresi vengono apprezzate e valorizzate su mercati più ampi, ma dall'altro i consumatori calabresi si trovano spesso a dover fare i conti con un pescato importato, che arriva da ogni parte del mondo. Questi prodotti, purtroppo, non rispecchiano la stessa qualità del pesce calabrese e spesso vengono commercializzati a prezzi inferiori, danneggiando così la competitività del mercato locale.
La difficoltà dei consumatori locali
La situazione è aggravata dal fatto che, mentre il pesce calabrese viene esportato verso altre regioni e paesi, i consumatori locali sono costretti ad acquistare pesce meno fresco e di qualità inferiore. Questo fenomeno non solo penalizza l'economia locale, ma rende anche difficile per i calabresi godere appieno dei frutti del proprio mare. Infatti, in molte zone della Calabria, il pesce fresco e di alta qualità diventa un lusso che pochi si possono permettere, mentre i prodotti a basso costo provenienti da paesi lontani invadono i supermercati e i mercati locali.
Ripensare le politiche di distribuzione
Se da un lato l'export del pesce calabrese fa bene all'economia regionale, portando risorse e visibilità internazionale, dall'altro evidenzia una realtà paradossale: i calabresi, che vivono nel cuore della "terra del pescato", non riescono a permettersi neanche di mangiare il pesce fresco e genuino dei loro mari. In questo scenario, è fondamentale ripensare le politiche di distribuzione e consumo locale, affinché il pescato di qualità torni davvero sulle tavole dei calabresi. Iniziative come la promozione di marchi di qualità e l'adozione di pratiche di pesca sostenibile possono aiutare a valorizzare maggiormente il prodotto locale e a garantire che il pesce calabrese arrivi, finalmente, prima sulle tavole della Calabria.