Coronavirus: sport a porte chiuse. Manifestazioni vietate se c’è assembramento
Oltre alla chiusura di scuole e università fino al 15 marzo, il Consiglio dei ministri ha disposto fino al 3 aprile 2020 la sospensione delle manifestazioni e degli eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico che privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza interpersonale di almeno 1 metro. Tutti gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo pubblico o privato, potranno – tranne che per la zona “rossa” del Paese – essere disputati a porte chiuse e con una serie di attività di monitoraggio del personale medico su atleti, tecnici, dirigenti e accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base – ha disposto il Consiglio dei ministri – e le attività motorie in genere, svolte all’aperto o all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza di un metro