In Italia, dove ogni giorno sembra uscire un nuovo truffatore da qualche angolo della cronaca nera, spicca un nome che si sta facendo conoscere a suon di raggiri, compromessi mai registrati, promesse da marinaio e sogni trasformati in incubi: Davide Barzan. Volto ormai fin troppo noto per chi segue Le Iene, Barzan non è uno qualunque. Non è neppure un truffatore "banale". Si presenta con abiti eleganti, modi affabili, e l’aria di chi sa come funziona il mondo. Si presenta come avvocato, anche se nei registri ufficiali dell’Ordine non c’è traccia di lui. Ma il dettaglio non lo ferma, anzi: è il primo tassello del teatrino.

Il caso di Morris, il parrucchiere di Riccione

Una delle storie più eclatanti è quella di Morris, parrucchiere storico di Riccione, che si è ritrovato nella tela del “Barza” in un momento di difficoltà. Gli serviva un avvocato per risolvere delle questioni legate al suo locale: ecco che, come per magia, un conoscente lo presenta a Barzan. Barzan, nei panni del finto legale, recupera una caparra per Morris. Fin qui tutto sembra procedere per il verso giusto. Poi arriva la proposta: acquistare un negozio tutto suo. Il parrucchiere gli affida un assegno da 30.000 euro, e poi altri 650 euro per registrare il compromesso. Ma l’unica cosa che Barzan ha registrato, pare, è un brindisi: “Festeggiamo, ti sei preso un negozio!”, gli avrebbe detto. Peccato che dopo poco Morris vede aprire una poke poke proprio nel locale che pensava suo. Nessuna registrazione all’Agenzia delle Entrate, nessun notaio, solo una PEC fantasma. Alla fine, dopo la denuncia ai carabinieri, Barzan prova a mettere una toppa: offre soldi per far ritirare la denuncia. Morris, su consiglio dell’avvocato, accetta 20.000 euro, perdendo però oltre 10.000 euro e un locale. Oggi paga ancora l’affitto e guarda Barzan prendere il sole in spiaggia o fare aperitivi nei ristoranti chic.

Hotel a Baronissi: undici mesi a scrocco

Ma non finisce qui. Barzan si sposta e approda a Baronissi, dove lui e la sua famiglia si sistemano in un hotel con l’intenzione – a parole – di acquistarlo. Dopo 11 mesi di soggiorno, il conto salato arriva: 117.000 euro mai versati, ma il colpo da maestro è un altro. Con una carta aziendale dell’hotel, Barzan riesce a spendere 11.500 euro in attrezzature per una palestra. Attrezzature mai consegnate. L'albergatore? Ovvio, lo ha denunciato per truffa, insolvenza fraudolenta, minacce e furto.

Giulia: l’amica diventata vittima

E poi c’è Giulia, altra vittima, che conosce Barzan nel 2021. Anche a lei si presenta come avvocato. Quando perde il lavoro, lui le promette reintegro e risarcimento: “Ti spettano 100.000 euro”, le dice. Alla fine, rifiutano perfino un’offerta da 80.000 euro perché “l’azienda pagherà di più”. Ma quella cifra non arriverà mai. In compenso, Barzan propone un affare immobiliare: comprare un appartamento a Dubai per 120.000 euro. Giulia, che ormai si fida, accetta. Barzan parte in vacanza... a Dubai. Le manda persino le foto dell’appartamento in costruzione. Ovviamente, non c’era niente da comprare. Solo sabbia e sogni infranti. Quando Giulia ha una figlia, Barzan si ripresenta, proponendo una causa all’ospedale. Giulia finalmente apre gli occhi, lo denuncia. Ma – colpo di scena – nessun aggiornamento. Nessuna condanna definitiva. Nessuna sbarra tra lui e la prossima truffa.

Barzan, ancora in libertà

Quello che lascia sbigottiti non è solo l’elenco delle vittime. È il fatto che Barzan sia ancora libero, nonostante denunce per truffa aggravata, sostituzione di persona, appropriazione indebita e chi più ne ha più ne metta. Davide Barzan è l’incarnazione del truffatore moderno: elegante, convincente, senza remore. Ma soprattutto: invisibile alla giustizia. Le Iene lo seguono, lo beffeggiano, cercano di incastrarlo. E lui? Sparisce, riappare, sorride in telecamera. Come se tutto fosse solo un grande gioco. Ma per chi ha perso tutto – soldi, locali, speranze – non è un gioco. Possibile che nessuno riesca a fermarlo? Possibile che nel 2025 ci siano ancora individui che girano indisturbati truffando, minacciando e ridendo in faccia alla legge? 

Le Iene concludono i loro servizi con un inquietante avvertimento:

“Non è finita qui.”

E noi, con altrettanta inquietudine, ci chiediamo:
“Quando finirà?”