Processo "Reset", assoluzione per De Cicco e Pisani: la giustizia ha fatto il suo corso?
Due sono le sentenze che hanno fatto piu rumore in questa lunga trafila giudiziaria: l'assoluzione dell'assessore comunale Francesco De Cicco e quella dell'Avvocato Paolo Pisani. Vediamo perché.
![L'aula del Tribunale per l'udienza preliminare a porte chiuse per l'omicidio di Alice Scagni. Genova, 04 aprile 2023. (simbolica, simboliche, generica, giustizia).
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Sosprese - o conferme - nel processo Reset? Due sono le sentenze che hanno fatto piu rumore in questa lunga trafila giudiziaria: l'assoluzione dell'assessore comunale Francesco De Cicco e quella dell'Avvocato Paolo Pisani. Figure di spicco nel panorama della Cosenza politica e altolocata, ma anche controverse nel loro - ormai decaduto - coinvolgimento giudiziario.
La vicenda Pisani: da penalista a penalizzato, infine assolto
L'incubo giudiziario dell'avvocato Paolo Pisani si è concluso ieri intorno quando il presidente Fabiana Giacchetti ha omesso di menzionare il suo nome durante la lettura del dispositivo. Nella aula bunker di Castrovillari, sono stati scambiati abbracci e sorrisi in segno di sollievo per il collega penalista, che dal 2022 ha attraversato un periodo di grande difficoltà lavorativ e personale.
Una situazione già chiarita
La situazione di Pisani si era sostanzialmente chiarita già nel gennaio 2023, quando il Riesame di Catanzaro annullò la misura del divieto di esercizio della professione, imposta dal gip Alfredo Ferraro nell'ambito di una maxi inchiesta antimafia contro la ‘ndrangheta cosentina.
In quella occasione, i giudici del Tribunale del riesame si erano espressi in modo chiaro, affermando che l'avvocato Pisani non aveva in alcun modo minacciato l'ex assessore comunale di Rende, Vittorio Toscano, nel contesto di un processo in cui Toscano era parte offesa contro Massimo D'Ambrosio, fratello di Adolfo, entrambi imputati nel processo Reset.
La giustizia ha fatto il suo corso... ma prima aveva sbagliato?
Secondo la Dda di Catanzaro, Pisani avrebbe minacciato Toscano durante un incontro, cercando di costringerlo a ritirare la querela e a fornire una falsa testimonianza nel processo contro D'Ambrosio, di cui Pisani era difensore. D'Ambrosio era accusato di minaccia aggravata dal metodo mafioso. Gli avvocati Cesare Badolato e Luca Acciardi, colleghi e amici di Pisani, hanno portato alla luce una verità diversa, condivisa anche dal presidente Giacchetti. I difensori hanno presentato documenti che dimostravano come Toscano avesse successivamente cercato di essere assistito da Pisani in un altro procedimento.
I giudici del Riesame di Catanzaro hanno sottolineato che la misura cautelare nei confronti di Pisani si basava sull'assunto che questi avesse oltrepassato il mandato difensivo, ricorrendo a una strategia intimidatoria mafiosa per influenzare le dichiarazioni di Toscano a favore del suo assistito D'Ambrosio, e del clan di appartenenza. Tuttavia, il Riesame ha evidenziato che gli indizi a sostegno di questa accusa erano carenti.
La trafila giudiziaria dell'avvocato Pisani termina così, con assoluzione, dopo due anni di coinvolgimento a fianco di 'ndranghetisti. Una figura che viene riabilitata, ma a che prezzo? Salato, almeno per il sistema giudiziario, che ha speso soldi e tempo - come l'imputato d'altronde - per poi ribaltare la sentenza.
La vicenda dell'assessore De Cicco
Tra gli imputati del Processo Reset figurava anche l'assessore comunale Francesco De Cicco, il quale - come Pisani - è stato assolto da tutte le accuse. La notizia della sua assoluzione, comunicata durante una conferenza stampa, ha generato reazioni immediate.
La felicità di Caruso
Tra queste, spiccano le parole del sindaco di Cosenza, Franz Caruso: «la giustizia ha riconosciuto l'onestà del suo operato. L'ho sempre sostenuto perché sono garantista, ma anche perché, esaminando i documenti, emergeva una figura che non rappresentava un imputato, ma piuttosto una parte offesa». Il sindaco ha espresso il suo sollievo e la sua soddisfazione, sia a livello personale che istituzionale: «Sono contento per Francesco, innanzitutto come amico, perché oggi può finalmente tornare alla sua vita normale, ma anche per l'amministrazione comunale, che ribadisce il suo impegno per la trasparenza e la legalità».
![Martelletto del tribunale](https://slyvi-tstorage.fra1.digitaloceanspaces.com/l227451748552_tml2901973907201_267363046613_1732453239723866.jpg)
I racconti del neo pentito
Il racconto del pentito Francesco Greco, riportato nei capitoli riguardanti il "gaming", fa emergere un quadro inquietante in cui la criminalità organizzata si intreccia con la politica. L'assessore Francesco De Cicco, secondo quanto riferito dal pentito, avrebbe partecipato a un'operazione di raccolta fondi per Roberto Porcaro, un ex reggente del clan, il quale aveva recentemente scontato una pena detentiva. Questo episodio, avvenuto nel 2017, suggerisce un possibile legame tra De Cicco e la criminalità, evidenziando come le dinamiche mafiose possano infiltrarsi nel tessuto politico locale.
L'incontro tra Greco e De Cicco, in cui il primo chiede un contributo di 2.500 euro per Porcaro, non solo mette in luce la richiesta di denaro, ma anche il modo in cui la mafia può esercitare influenza sui rappresentanti istituzionali. La consegna della somma da parte dell'assessore e il successivo passaggio al luogotenente di Porcaro evidenziano un'operazione di raccolta fondi che, se confermata, potrebbe avere conseguenze significative per la reputazione e la posizione politica di De Cicco.
Anche in questo caso, la giustizia, sembra aver fatto un passo indietro con buona pace di tutti: De Cicco esce vincitore dal processo Reset, nonostante gli anni tribolato. Ha continuato e continuerà a fare l'assessore, ma è lecito chiedersi anche questa volta: la giustizia, in precedenza, aveva sbagliato? Restiamo comunque garantirti e crediamo fermamente in quella macchina della verità collocata nel Tribunale che, come dimostrato con questa sentenza, mette comunque un punto sui fatti accaduti.