Stabilimento balneare di 10mila mq sequestrato nel lametino
Operazione dei carabinieri sul settore turistico - alberghiero
Un intero stabilimento balneare che occupava un'area di 10.000 metri quadrati senza autorizzazioni o concessioni, è stato sequestrato dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro nel corso dell'operazione "Wave" condotta per controllare le attività commerciali nel settore turistico-alberghiero.
I controlli
I controlli sono stati eseguiti dai carabinieri e dalla Capitaneria di Porto con il supporto dei reparti specializzati dell'Arma.
I Nuclei ispettorato del lavoro e Antisofisticazione e sanità, i carabinieri Forestali nonché, quando necessario, con l'ausilio dell'Asp e dell'Agenzia del Demanio ed hanno interessato sia la fascia costiera tirrenica, a Lamezia Terme, sia quella ionica.
E' stato nel corso di questi controlli che i carabinieri di Lamezia Terme e la Capitaneria di porto di Vibo Valentia hanno sequestrato lo stabilimento.
Inoltre è stato riscontrato che all'interno dello stesso stabilimento balneare un'area di circa 100 metri quadri era stata adibita a deposito incontrollato di rifiuti di vario genere e, grazie ai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro, è stata rilevata la presenza di un lavoratore irregolare.
Inosservanze sull'occupazione di spazio demaniale sono state accertate anche a carico dei titolari di altri due stabilimenti balneari, i quali, seppur in regola con i titoli autorizzativi e concessori, avrebbero illegittimamente esteso la posa di ombrelloni e lettini oltre i limiti previsti dalla concessione.
Sul litorale ionico catanzarese, in uno stabilimento balneare è stata riscontrata l'assenza dei dispositivi di sicurezza per gli assistenti bagnanti. In un altro lido del golfo di Squillace, è stata riscontrata la mancata tracciabilità di 14 chili di prodotti ittici, la mancata procedura di autocontrollo alimentare e la presenza di due lavoratori in nero.
Nell'alto ionio catanzarese, in uno stabilimento balneare, sono state accertate violazioni in materia di sicurezza del lavoro e carenze tipo igienico-sanitarie nella cucina. Dalle verifiche compiute è emerso che il proprietario del locale aveva impiegato diversi lavoratori irregolari e che, inoltre, non aveva provveduto a garantire tracciabilità alimentare di alcuni prodotti, che sono stati sequestrati. È stato controllato anche un villaggio turistico del basso ionio soveratese il cuie legale rappresentante avrebbe impiegato sette lavoratori in nero. Nella stessa zona, ad uno stabilimento balneare è stato contestato di aver omesso di custodire sul luogo di lavoro il documento di valutazione dei rischi. Ancora, nel soveratese, è stato effettuato un controllo in una discoteca - ristorante - bar dove è stato organizzato un intrattenimento musicale - danzante aperto al pubblico senza aver osservato le prescrizioni dell'autorità competente con il superamento della capienza massima di 700 persone. Un'area di circa 400 metri quadrati adibita a pista da ballo è stata sequestrata.
Le verifiche
Le verifiche, complessivamente, hanno riguardato dieci strutture balneari ed hanno portato ad elevare 87.000 euro di sanzioni amministrative e alla sospensione di due attività.