Infermiere aggredito
Infermiere aggredito

116 aggressioni per ogni azienda sanitaria sul territorio nazionale. Sono dati allarmanti quelli rivelati da una recente survey presentata dalla Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) in occasione della Giornata contro la violenza sugli operatori sanitari. Dati che hanno evidenziato come, negli ultimi anni, le aziende sanitarie italiane hanno assistito a un preoccupante aumento degli episodi di aggressioni nei confronti del personale medico e infermieristico. Secondo il report, si è registrato un incremento del 5,5% di tali episodi nell'ultimo anno, con una media di 116 aggressioni per azienda sanitaria. Questo fenomeno è spesso attribuito all'eccessiva pressione sui pronto soccorso, alla perdita di fiducia nel Servizio sanitario nazionale ma anche alla diffusione di notizie focalizzate sulla malasanità nei media e sui social network.

Situazione preoccupante anche in Calabria

La Calabria, in particolare, riflette questa tendenza nazionale. Nel 2023, la regione ha registrato 32 episodi di violenza contro operatori sanitari nel settore pubblico, coinvolgendo un totale di 39 professionisti. Di questi, 20 sono stati casi di aggressione fisica, 22 verbale e 4 hanno riguardato danni a proprietà. Gli aggressori sono stati prevalentemente pazienti o utenti (20 casi) e, in misura minore, parenti o conoscenti dei malati (10 casi). Le aree più colpite in Calabria includono i pronto soccorso, con 9 episodi segnalati, e i servizi psichiatrici, sia ospedalieri che territoriali. Gli infermieri rappresentano la categoria più vulnerabile, con 16 episodi registrati nell'ultimo anno, seguiti da operatori socio-sanitari e medici. Per affrontare questa emergenza, le aziende sanitarie calabresi hanno implementato diverse misure preventive. Sono stati attivati programmi di sensibilizzazione e formazione per il personale, focalizzati sulla comunicazione efficace con l'utenza e sul rafforzamento del coordinamento con le forze dell'ordine. Inoltre, sono stati potenziati i sistemi di tutela, offrendo assistenza legale e introducendo interventi organizzativi come l'installazione di pulsanti di sicurezza e percorsi di supporto psicologico per il personale coinvolto in episodi di violenza.

Arginare il fenomeno

Nonostante questi sforzi, la persistenza e l'aumento delle aggressioni sottolineano la necessità di ulteriori interventi strutturali. È essenziale promuovere una cultura del rispetto per un settore così delicato e (soprattutto) necessario all’efficienza della salute pubblica. Solo attraverso un impegno congiunto tra istituzioni, professionisti sanitari e cittadini sarà possibile arginare questo preoccupante fenomeno e assicurare un servizio sanitario non solo funzionale, ma anche sicuro per tutti.