Occhiuto, ministero sblocca procedura cassa integrazione Abramo
'Al lavoro senza sosta per chiudere positivamente la vertenza'
Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, ha annunciato di essere stato recentemente informato dal Ministero delle imprese e del Made in Italy che il Ministero del Lavoro ha finalmente sbloccato la procedura per il riconoscimento della cassa integrazione per i lavoratori della Abramo Customer Care.
Dal primo novembre, settecento dipendenti della Abramo Customer Care, un'azienda specializzata nella gestione di call center, saranno messi in cassa integrazione a zero ore.
La cassa integrazione è un istituto giuridico previsto dal diritto del lavoro italiano, concepito per supportare i lavoratori in caso di crisi aziendale o difficoltà temporanee. Si tratta di un meccanismo di integrazione del reddito che consente ai dipendenti di ricevere un compenso parziale durante periodi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa.
Durante il periodo di cassa integrazione, i lavoratori ricevono un'indennità dall'INPS, che compensa una parte del loro stipendio. L'importo varia a seconda della tipologia di cassa integrazione e della retribuzione del lavoratore.
La crisi dell'azienda di Crotone è stata causata dal mancato rinnovo dei contratti con Tim e Fibercop.
La crisi dell'azienda Abramo Customer Care è iniziata nel 2020, quando è stato dichiarato il suo stato di crisi. Questo è stato causato principalmente dal mancato rinnovo dei contratti con i principali clienti, Tim e Fibercop. Di conseguenza, l'azienda ha subito una significativa riduzione delle attività, portando alla decisione di mettere in cassa integrazione a zero ore circa settecento dipendenti.
L'erogazione della cassa integrazione
La cassa integrazione, che copre il periodo dall'8 agosto all'8 novembre, sarà erogata ai dipendenti nei prossimi giorni.
Le parole di Occhiuto
Occhiuto ha poi aggiunto che il lavoro continua senza sosta in vista del prossimo incontro fissato per il 27 novembre presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). L'obiettivo rimane quello di risolvere positivamente la vertenza, con la prospettiva di garantire l'assunzione di tutti i 1000 lavoratori coinvolti.