Il drammatico aumento del costo del carburante, che ha caratterizzato le prime settimane del 2022, sta preoccupando il settore dei trasporti, penalizzandone la produttività. A dare evidenza del problema è Guerino Palazzo, presidente CNA FITA Trasporti di Cosenza, che, a seguito di un confronto sul bilancio degli anni precedenti, ha riscontrato un allarmante aumento dei costi, illustrandoci le problematiche.

La risalita del carburante avrebbe raggiunto il 22% rispetto al 2021, con un rincaro di circa 28 centesimi al litro in, che, per una ditta di trasporti, equivarrebbe a 9.300€ in più per ogni mezzo. Il caro-energia non risparmia neanche i mezzi a metano, i quali sembrerebbe siano stati quelli più intaccati. Per un veicolo a metano, infatti, l’ammontare di spese maggiorate sarebbe di 18mila euro, un importo davvero esagerato, soprattutto se paragonato al costo dei mezzi alimentati a gasolio.

E ancora, aumento di pneumatici, pezzi di ricambio, anti-blu: spese che costringono aziende a chiudere, riversando il problema anche sugli stessi consumatori. “È necessario un immediato intervento del governo” asserisce Palazzo durante l’intervista “occorre introdurre, a tal proposito, strumenti in grado di sterilizzare l’IVA e ridurre le accise”.

Il problema può essere marginato, infatti, solo nel caso in cui vengano ridotte le imposte sul carburante da parte del governo, permettendo a tutti quei mezzi, attualmente in fermo, di circolare nuovamente, in modo da permettere alle aziende di ripartire e rimettere in moto l’economia dei trasporti.