"L'ultimo giorno di patriarcato": la nuova canzone di Checco Zalone in dialetto calabrese
Checco Zalone, il comico pugliese, ritorna in scena con un video musicale dal titolo “Il patriarcato” proprio nella giornata dell'8 Marzo.

Spesso le realtà più scomode si nascondono nel mezzo di una battuta amare. E così ha fatto Checco Zalone, il comico pugliese che, in pieno stile provocatorio, ritorna in scena con un video musicale dal titolo “Il patriarcato” proprio nella giornata dell'8 Marzo.
L'ultimo giorno di patriarcato
Caratteristica non di poco conto è che le parole del testo sono in dialetto calabrese, a sottolineare quella mentalità, forse un pò “all'antica” su certi aspetti, della cultura ideologica calabrese. Zalone nel suo video musicale ci porta in una realtà distopica (o utopica?) dove gli uomini sono costretti a salutare per sempre il “patriarcato” pena una sanzione amministrativa. Così i “padri padroni” iniziano a cucinare, lavare e stirare, mentre le loro mogli vanno in giro, escono, si divertono tra amiche e “toy-boy”. Zalone si dipinge afflitto, si definisce “cornuto”, e rimpiange quel “patriarcato” che vedeva gli uomini scegliere i programmi da vedere in tv o decidere le posizioni sessuali.
La verità sta nel mezzo
Eppure una canzone che, sicuramente, non può che strapparci un sorriso, ci rende anche consapevoli di un fattore di non poco conto. Quante volte abbiamo sentito dire “Era meglio quando c'era il patriarcato?”. La donna, valutata con la famosa “dote”, veniva svenduta per diventare “l'angelo del focolaio” senza nessuna possibilità di replica. Badare ai figli ed alla casa, ubbidire al marito, essere servizievole. Questi gli unici obiettivi che una donna doveva e poteva perseguire. Poi la società è cambiata. Il sapore della libertà è piaciuto sempre di più alle donne. Così quel desiderio casalingo si è andato perdendo, creando la seconda spaccatura. Se non c'è l'angelo del focolare, di conseguenza, il focolare si spegne. Come in ogni morale della storia, la “verità sta nel mezzo”, gli estremi sicuramente fanno sempre male, alcuni valori (che valori non erano) si sono andati - fortunatamente - perdendo, portando però dietro, con se, altre cose belle e semplici che forse, un pò, ci mancano.