La Giunta regionale, nella seduta odierna, ha approvato la programmazione dell’offerta formativa scolastica per l’annualità 2023-2024.

 

Nell’atto, proposto dalla vicepresidente con delega all’Istruzione, Giusi Princi, si prende atto delle delibere delle Province di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo e della Città metropolitana di Reggio Calabria, accompagnate dal parere tecnico acquisito dall’Ufficio Scolastico Regionale.


 

Già già nell’ottobre scorso la vicepresidente Princi - nel corso di un incontro al quale avevano partecipato anche la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, la dirigente generale del Dipartimento Istruzione, Maria Francesca Gatto, e la dirigente del settore Diritto allo studio, Anna Perani, - aveva lanciato un appello alle istituzioni locali per un uno sforzo corale, al di là delle competenze territoriali, per dare al mondo della Scuola calabrese il giusto supporto e la più razionale programmazione sulla base delle reali esigenze dei territori.

 

Entrando nel dettaglio del dimensionamento scolastico, la vicepresidente specifica che “sulla base delle disposizioni giunte dal Ministero sui numeri delle autonomie scolastiche distribuiti per territorio, per il 2023/24, non si è proceduto alla rideterminazione dell’organizzazione della rete scolastica ma è stata deliberata la sola offerta formativa ed effettuata la cancellazione d’ufficio gli indirizzi non attivi da più di tre anni”. “

 

Ora – prosegue Princi - si avvierà un’importante stagione che interesserà le Regioni che saranno chiamate ad attribuire, per gli anni futuri, le autonomie scolastiche sulla base dei parametri comunicati dal Ministero.


 

Pertanto, costituiremo un apposito tavolo di studio rappresentato, oltre che dalla parte politica ed amministrativa regionale, anche dall’Usr e dal mondo sindacale, il cui obiettivo sarà quello di operare sulle nuove linee guida regionali del dimensionamento scolastico e su una nuova legge del diritto allo studio che, al momento, vede quella della Regione Calabria ferma al 1985.

 

La missione principale della Regione, mia e del presidente Occhiuto, sarà quella di salvaguardare le aree marginali e ad alto rischio di dispersione scolastica”.