Call center Network Contacts, a rischio 200 lavoratori tra Crotone e Molfetta
Turco (M5S): “Servono tutele e una riforma del settore”

Si fa sempre più concreto il rischio di licenziamento per quasi 200 lavoratori dei call center Network Contacts operanti tra le sedi di Crotone e Molfetta, in Puglia. Secondo quanto riportato, l’allarme sarebbe legato alla contrazione delle commesse da parte di due grandi committenti, Poste Italiane e WindTre. Una situazione che sta generando preoccupazione tra i lavoratori e nelle comunità locali, soprattutto a Crotone, dove il comparto dei call center rappresenta uno degli sbocchi occupazionali più rilevanti. La riduzione delle attività, secondo quanto comunicato dall’azienda, sarebbe la causa principale dell’avvio delle procedure di esubero.
La nota di solidarietà di Turco (M5s)
A intervenire sulla vicenda è il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle e coordinatore del Comitato Economia, Lavoro e Impresa del partito, che in una nota esprime solidarietà ai lavoratori coinvolti e sollecita un intervento urgente da parte del Governo. “Per quasi 200 lavoratori dei call center Network Contacts si fa sempre più vivido lo spettro del licenziamento – dichiara Turco – ufficialmente per la contrazione della commessa con Poste Italiane e WindTre. Ma questa è anche la conseguenza di un contesto normativo e contrattuale che ha progressivamente ridotto diritti e tutele.”
Il “contratto capestro”
Al centro delle critiche, il contratto collettivo sottoscritto da Assocontact con il sindacato Cisal, definito da Turco un “contratto capestro”. L’accordo è stato già oggetto di mobilitazioni e proteste da parte dei lavoratori e delle sigle sindacali, che lo considerano penalizzante sia dal punto di vista salariale sia per la riduzione delle garanzie contrattuali. “Abbiamo denunciato questa situazione in più occasioni – aggiunge il senatore – anche scendendo in piazza a fianco dei lavoratori. È il frutto delle politiche di una maggioranza e di un Governo che hanno fatto all-in sulla mortificazione del lavoro, sulla moderazione salariale, riducendo sempre più le tutele e spingendo verso un modello di occupazione a bassissimo salario”.
Necessarie misure concrete
Turco annuncia inoltre l’intenzione di continuare a sollecitare l’esecutivo affinché intervenga con misure concrete a tutela dei lavoratori del settore dei call center, da tempo al centro di criticità e precarietà. “Continueremo a compulsare il Governo affinché si attivi realmente per fronteggiare le difficoltà di un comparto che richiede grande attenzione. È arrivato il momento di discutere il disegno di legge di riforma del settore, già depositato in Senato a mia prima firma”, conclude Turco. Al momento, i sindacati sono in attesa di un confronto con l’azienda e con i committenti. La speranza condivisa è quella di evitare i licenziamenti e trovare soluzioni per garantire la continuità occupazionale, soprattutto in territori come quello crotonese, dove ogni posto di lavoro rappresenta una risorsa preziosa per l’intero tessuto sociale ed economico.