Omicidio stradale nel cosentino, arrestato 44enne responsabile della tragedia in Sila
La Procura, dopo aver ricevuto i risultati degli accertamenti preliminari, ha valutato che ci fossero sufficienti prove a carico del 44enne per giustificare l'arresto domiciliari, al fine di evitare la sua fuga o la compromissione delle indagini.

A Cosenza, i Carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari disposti dal GIP presso il Tribunale di Cosenza, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 44enne di Cosenza, ritenuto responsabile di omicidio stradale commesso il 25 agosto 2024, in Sila. Al riguardo, si comunica, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile), al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito che è stato accertato essere alla guida di un’autovettura, in stato di ebbrezza alcolica e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, quando ha cagionato la morte di una donna seduta sul lato passeggero, fuoriuscita dall’abitacolo e deceduta sul colpo per le gravi lesioni riportate nel corso del ribaltamento dell’autovettura in un dirupo sottostante la SS 108 bis. Sul posto furono avviati i preliminari accertamenti dai militari della Stazione CC di San Giovanni in Fiore (CS), supportati dalla Sezione Radiomobile della Compagnia CC di Cosenza e del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale CC di Cosenza. Il provvedimento restrittivo scaturisce dagli approfondimenti di indagine svolti in esito al descritto sinistro stradale, consistenti in accertamenti tecnici di tipo biologico, esperiti dal RIS Carabinieri di Messina su utili tracce biomolecolari repertate all’interno dell’autovettura, assunzione di specifiche sommarie informazioni testimoniali e consulenze tecniche disposte dalla Procura della Repubblica di Cosenza. I Carabinieri della Sezione Investigativa e del RIS (Reparto Investigazioni Scientifiche) dei Carabinieri di Messina hanno svolto un lavoro meticoloso per raccogliere le prove a carico dell’indagato. Uno degli aspetti cruciali delle indagini è stato l'analisi delle tracce biomolecolari reperite all’interno dell’autovettura coinvolta nell’incidente. Il lavoro del RIS ha permesso di confermare la presenza di alcol e sostanze stupefacenti nel sistema dell’indagato, consolidando l’ipotesi che la guida sotto l’effetto di sostanze psicoattive abbia giocato un ruolo determinante nell’incidente fatale. Oltre agli accertamenti tecnici biologici, le indagini hanno incluso anche la raccolta di sommarie informazioni testimoniali, ovvero interviste a testimoni e persone informate sui fatti. Questi contributi hanno aiutato a ricostruire in maniera più dettagliata la dinamica dell’incidente e a confermare che la causa del ribaltamento del veicolo fosse legata all'incapacità di controllo da parte del conducente, dovuta all’effetto delle sostanze assunte.
Il ruolo delle autorità giudiziarie
Il lavoro della Procura della Repubblica di Cosenza, guidata dal Pubblico Ministero, è stato fondamentale per dare corso alle indagini e per chiedere l’emissione della misura cautelare a carico dell’indagato. La Procura, dopo aver ricevuto i risultati degli accertamenti preliminari, ha valutato che ci fossero sufficienti prove a carico del 44enne per giustificare l'arresto domiciliari, al fine di evitare la sua fuga o la compromissione delle indagini. L'atto di arresto è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Cosenza, il quale ha tenuto conto della gravità dell'incidente e della morte della donna, stabilendo la misura cautelare più appropriata. In questo contesto, è importante sottolineare che l'indagato è da considerarsi presunto innocente fino a quando non venga accertata la sua colpevolezza in sede di processo.
Le conseguenze dell’omicidio stradale
Il caso del 44enne di Cosenza rappresenta un esempio di come la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti possa portare a tragici incidenti, con conseguenze devastanti per le vittime e le loro famiglie. L’omicidio stradale è un reato che sta diventando sempre più rilevante nelle statistiche criminali, con un numero crescente di incidenti causati da conducenti che non rispettano le regole della strada e mettono in pericolo la vita degli altri. Il codice penale italiano punisce l'omicidio stradale con pene severe, che possono arrivare a pene detentive significative, in particolare nei casi in cui l’incidente sia stato causato da alcol o droghe. Questo tipo di reato è un richiamo per tutti i conducenti, affinché siano consapevoli delle gravi conseguenze che il mancato rispetto delle leggi sulla circolazione può comportare.L'incidente di Sila, in particolare, ha messo in evidenza non solo le gravi conseguenze della guida sotto l’effetto di alcol e droghe, ma anche la necessità di un controllo più rigoroso sulle strade, specialmente nelle zone più isolate e pericolose come quelle montane, dove le condizioni di guida possono essere particolarmente difficili.