L’inquinamento ambientale è sicuramente uno tra i temi più dibattuti negli ultimi anni, e – in particolar modo nell’ultimo periodo – alimentato dalla preoccupazione data dagli avvenimenti catastrofici relativi al maltempo che si sta abbattendo sempre più violentemente sui nostri territori.

Analizzare quali siano i margini in cui rientrare per poter ovviare – anche solo in minima parte – al problema è uno degli obbiettivi fondamentali di studiosi e ricercatori, ponendo in esame quali sono le principali fonti di inquinamento. Recentissima l’inchiesta pubblicata dal Corriere della Sera – firmata da Milena Gabanelli e Gianni Santucci – che dà il via a un’analisi sul trasporto pubblico in Italia, proponendo soluzioni che abbatterebbe di non poco l’incremento di smog causato dalle automobili. Un’inchiesta che tira le orecchie alla Calabria, con dati non certamente lusinghieri per quanto non sorprendenti per addetti ai lavori e autoctoni.

«Per rendere la mobilità sostenibile, e dunque ridurre l’inquinamento prodotto dalla congestione del traffico, esiste una sola possibilità: offrire un’alternativa all’auto. – scrive così l’inchiesta - Soprattutto in un settore chiave, i treni regionali. Per i milioni di pendolari che ogni mattina si riversano nelle città e devono raggiungere in orario il posto di lavoro, scuola e università, i treni devono essere efficienti e affidabili. A che punto siamo in questa transizione?».


Una domanda a cui facilmente si risponde, considerando la difficoltà nello spostarsi senza un mezzo autonomo, data principalmente dai collegamenti disorganizzati dei mezzi di trasporto che generano vere e proprie aree isolate. E non solo, a peggiorare la situazione è il fatto che i mezzi di trasporto siano datati diverse decine di anni. Secondo l’inchiesta, Il 43% dei quasi 2.800 convogli regionali ha più di quindici anni, con punte di «anzianità» sopra il 70% in Calabria, ponendosi come la regione con i treni più “anziani” d’Italia: il 78,7% ha più di 15 anni.

Ovviamente, la tragica condizione è in contrasto con il mercato automobilistico, che vede un fortissimo incremento di veicoli negli ultimi vent’anni: stiamo parlando di un aumento di +7 milioni. Da considerare, ovviamente, che nel 2021 il tasso complessivo nazionale di motorizzazione è salito a 67,2 veicoli ogni 100 abitanti (66,6 nel 2020). Reggio Calabria, Catania e Firenze hanno più di 70 auto ogni 100 abitanti; Roma, Bologna, Torino, Palermo e Napoli sono sopra 60.

L’ultima speranza è da affidare ai procedimenti di svecchiamento che – effettivamente – sono stati avviati nel territorio calabrese, come è avvenuto per la linea Jonica con il primo treno Blues e si attende un’ulteriore svolta con una futura configurazione Intercity.