Un "tesoretto" di gioielli nelle case degli italiani
I gioielli degli italiani, ricevuti in regalo, alle volte in eredità o acquistati, rappresentano un piccolo tesoro spesso sottovalutato. Ogni italiano infatti, possiede in media 7 oggetti di valore tra gioielli e beni preziosi per un totale di circa 64 grammi di oro e un valore stimato di duemila euro (2.064,00 euro). Preziosi che si trovano in casa, magari custoditi nei portagioie, nascosti in qualche cassetto e che, il più delle volte vengono poco usati o indossati. Il 37% infatti usa meno di 5 preziosi almeno una volta l’anno.
E come se non bastasse, quasi 8 su 10 non saprebbe neppure stimare il valore reale del proprio patrimonio. E’ quanto emerge dalla ricerca “Gli Italiani, i gioielli e il credito su pegno”, condotta da Doxa per Affide, società leader in Europa e in Italia per il credito su stima, nata nel 2018 con il nome di Custodia Valore dalla cessione del ramo pegni di Unicredit al Dorotheum, che ha indagato il rapporto di 1.300 italiani over 18 rispetto a beni preziosi e conoscenza dei servizi di credito su pegno.
Se da un lato l’82% del campione è consapevole che i propri gioielli rappresentino una ricchezza e un’importante risorsa, pur non sapendo quantificarne il valore, solo il 30% considera i propri preziosi come un valore economico, mentre il 52% li lega spesso a ricordi o occasioni speciali, considerandoli molto più che semplici oggetti.
Ma questi oggetti possono rappresentare una garanzia per ottenere un finanziamento attraverso un prestito con la formula del credito su stima, che è ancora attualissima, nonostante le sue origini risalgano al XV secolo. A confermarlo sono i dati forniti da Assopegno (Associazione Italiana degli Istituti di Credito su Pegno): in Italia il business del credito su pegno vale circa 800 milioni di affidamenti e un taglio medio del prestito concesso di 1.500 euro. Un servizio, che secondo i dati Doxa-Affide conosce il 69% degli italiani e una forma di prestito a cui si rivolgerebbero 8 connazionali su 10 in caso di necessità. (segue)
La ricerca indaga su quali sono i motivi principali per cui gli italiani lo sceglierebbero o utilizzerebbero il servizio di credito su pegno. Emerge che la stragrande maggioranza, il 64%, vi ricorrerebbe soprattutto per affrontare spese inattese o impreviste, per pagare rette scolastiche o universitarie per sé stessi o per i propri figli (28%), per esaudire un desiderio (23%), per ristrutturare o pagare l’anticipo di una casa (17%), per dare il via ad una nuova attività o lavoro (15%) o per fare un viaggio (12%).
“Il credito su stima è la formula ideale di prestito per gli ottimisti, perché permette di accedere a un credito in tempi rapidissimi, senza fornire ulteriori garanzie se non il bene stesso, con modalità di restituzione del capitale prestato certe e garantite”, sostiene Andreas Wedenig, Direttore Generale di Affide -è anche per questo che 124.000 persone ogni anno si affidano a questa secolare forma di finanziamento, riuscendo nel 95% dei casi a riscattare i beni impegnati”.