Coronavirus: Parise (UTCS),”alle aziende servono aiuti non debiti”
L’ Unione Artigiani Italiani, Federazione del Turismo Commercio e Servizi, attraverso il suo presidente nazionale, Salvatore Parise, sottolinea che in questo momento di emergenza migliaia di imprese aspettavano fiduciose misure coraggiose per superare questo dramma economico dovuto al Covid19. Ma tutte le loro speranze poste in un Decreto da 400 miliardi, si sono infrante di fronte ad un pacchetto controproducente. L’ennesimo pacchetto di misure che andrà ad indebitare maggiormente aziende già in difficoltà, sottolinea l’ U.T.C.S., servirebbero delle misure a fondo perduto, in quanto le tasse e i contributi, non sono stati stralciati ma sospesi e non dimentichiamo le utenze, gli affitti e mutui. Tanto per intenderci il D.L. liquidità concede un finanziamento “ del 25 % del fatturato fino ad un massimo di 25 mila euro”, che viene garantito al 100% dallo Stato. In sitentesi, anche per le micro e piccole aziende che in media hanno un fatturato di circa 30.000 mila euro lordi annui, spetterebbe un finanziamento di € 7.500,00 , meno del Reddito di Cittadinanza, Con l’unica differenza che i 7.500,00 si devono restituire al contrario del R.D.C. che è a fondo perduto. Ma la cosa ancora più grave è rappresentata dal fatto che ogni istituto di credito valuta la concessione del prestito in base all’affidabilità dell’azienda, chiedendo “ Dichiarazioni dei redditi, Bilanci, regolarità contributiva” per garantirsi ulteriormente nonostante lo Stato si faccia da garante al 100%, di conseguenza la possibilità di ottenere il finanziamento è subordinata alla solidità Aziendale e alla storicità del rapporto con la Banca. Vorremmo ricordare che sarebbe opportuno, sostenere le aziende che sono il cuore pulsante dell’economia italiana che hanno la voglia e l’esigenza di ripartire. Al fine di garantire la sopravvivenza delle Aziende sarebbe opportuno, pagare prima i debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle Aziende che indebitarli ulteriormente. A tal fine per non aggravare la posizione delle aziende italiane e delle loro famiglie, uniche vittime di questi labirinti burocratici, chiediamo che vengano pagate le spettanze arretrate e concessi finanziamenti a fondo perduto a tutte le aziende che ne dovessero fare richiesta, per rilanciare l’economia Italiana e dare respiro alle Aziende. Con la speranza che questo momento di crisi e di estrema difficoltà non venga utilizzato per fare distinzioni tra figli e figliastri ma serva a dimostrare a tutti che l’Italia è un paese forte ed unito, restiamo in attesa di urgenti risposte da parte del Governo.