Ilaria Mirabelli e la verità infangata: la ragazza non era alla guida dell'auto
Perché continuare ad insistere sulla versione che vede la giovane tifosa cosentina al volante? Analizziamo tutti gli indizi
Ilaria Mirabelli era davvero alla guida del veicolo?
La tragica scomparsa di Ilaria Mirabelli, avvenuta il 25 agosto 2024 nei pressi di Lorica, continua a sollevare interrogativi, soprattutto riguardo alla dinamica dell’incidente e all’identità della persona al volante al momento del sinistro. Mario Molinari, compagno di Ilaria e unico altro occupante del veicolo, ha dichiarato che fosse lei alla guida, un’affermazione che, se confermata, potrebbe escluderlo da responsabilità dirette nell’incidente.
Tuttavia, le prove raccolte dalla famiglia di Ilaria - insieme a quelle degli inquirenti e dei due testimoni oculari - sembrano mettere in dubbio questa versione. L’indagine difensiva condotta dal legale della famiglia, Guido Siciliano, ha portato alla luce dettagli che suggerirebbero infatti il contrario. Tra questi, la presenza di una maglietta compatibile con quella indossata da Molinari trovata sul lato guida del veicolo e alcune incongruenze tra le lesioni di Ilaria, rilevate durante l’autopsia, e la dinamica descritta da Molinari.
Gli indizi che proverebbero la colpevolezza di Molinari
Perché, allora, insistere sulla versione che vede la giovane tifosa cosentina al volante? Chiaramente, tale versione, potrebbe essere interpretata come un tentativo di Molinari di evitare accuse più gravi, tra cui quella dell’omicidio stradale che pende sulla sua testa. Ma gli indizi finora raccolti, come specificato prima, sembrano essere tutti a suo sfavore.
Prima di tutto bisogna fare riferimento alle deposizioni dei testimoni, ben due, che hanno riferito di aver visto Molinari al volante della Volkswagen Up il giorno dell'incidente. Uno di loro, presente in un vicino supermercato, avrebbe osservato Molinari sfrecciare lungo la Statale 108 bis proprio alla guida del veicolo.
Necessario, poi, tener conto della dinamica dell'incidente: le evidenze raccolte indicano che Ilaria è stata sbalzata fuori dall'auto dal lato passeggero, trovandosi a una distanza significativa dal veicolo. Questo dettaglio rende poco plausibile l'ipotesi che fosse lei alla guida, altrimenti non sarebbe caduta dal lato “sbagliato”.
Infine, le lesioni riscontrate che hanno acceso, da subito, un campanello d'allarme: l'autopsia ha evidenziato lesioni alla clavicola, all'ascella, alla scapola e al polmone di Ilaria. Tali ferite sono considerate incompatibili con la posizione del conducente, suggerendo che la giovane occupasse il sedile del passeggero al momento del terribile schianto.
La famiglia di Ilaria vuole la verità
Gli accertamenti tecnici irripetibili effettuati tra il 20 settembre e il 9 ottobre, inclusi quelli eseguiti dai carabinieri del RIS di Messina su reperti biologici, mirano a chiarire definitivamente la dinamica dell'incidente. Tutte prove e informazioni che, una volta prese definitivamente in esame da parte degli inquirenti, potrebbero mettere il Molinari in una posizione davvero molto scomoda.
La famiglia di Ilaria, nel frattempo, si batte per ottenere giustizia. Attraverso il proprio legale, ha richiesto ulteriori accertamenti, determinata a far emergere la verità. L’obiettivo non è solo fare luce sull’esatta dinamica dell’incidente, ma anche onorare la memoria di Ilaria, di una ragazza brillante che ha detto addio alla vita troppo presto.
Ilaria Mirabelli e la verità infangata