Il procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Luberto avrebbe posto in essere "condotte

contrarie ai doveri d'ufficio di magistrato in servizio

ottenendo in cambio il pagamento di soggiorni alberghieri" per

svariate migliaia di euro in virtù di "un patto corruttivo" con

l'ex parlamentare del Pd Ferdinando Aiello. E' l'ipotesi di

accusa contenuta nel decreto di perquisizione emesso dalla Dda

di Salerno nei confronti del magistrato e di Aiello con le

ipotesi di accuse di corruzione giudiziaria, omissione d'atti

d'ufficio, favoreggiamento personale, tutti reati aggravati dal

metodo mafioso. Ipotesi che i magistrati salernitani stanno

vagliando a fondo.

  Il magistrato, in particolare, secondo l'accusa, avrebbe

favorito Aiello - che secondo le indagini avrebbe pagato, in

tutto o in parte, con i propri conti le spese di albergo per

Luberto - nell'ambito di un'indagine della Dda di Catanzaro di

cui era titolare nel corso della quale sarebbero emerse a carico

di Aiello "ipotesi di scambio elettorale politico-affaristico e

corruzione, il tutto in un contesto di 'ndrangheta, o

quantomeno, di contiguità alla 'ndrangheta. Va comunque

precisato - scrivono i pm salernitani - che allo stato Aiello

aveva contatti diretti solo con un soggetto che operava per

conto di due persone ritenute appartenenti a una storica 'ndrina

della Sibaritide e che i tre si adoperavano affinché la 'ndrina

acquisisse commesse o appalti pubblici".

  Nonostante questo, secondo l'ipotesi accusatoria, Luberto non

avrebbe iscritto Aiello nel registro degli indagati ed avrebbe

dato "direttive di indagine alla polizia giudiziaria procedente

affinché negli atti da questi redatti non venissero riportati

elementi indiziari che erano stati acquisiti nei confronti

dell'Aiello".

  Agli atti cartacei dell'inchiesta catanzarese, inoltre, non

risulta allegata un'informativa dei carabinieri che risulta

invece registrata sul sistema informativo della Dda e Dna. Una

"anomalia" che gli investigatori hanno deciso di approfondire.

Adesso anche Luberto ed Aiello potranno fornire i loro

chiarimenti alla Procura salernitana.