Coronavirus: a Reggio Calabria Via Crucis vescovo da Chiesa a ospedale
Non una Via Crucis vera e
propria ma un percorso di preghiera e di dolore per chi soffre,
per chi ha perso la vita, e per coloro, medici, infermieri, e
chi li affianca, che lottano accanto ai malati per sconfiggere
un male sconosciuto. E' quella compiuta, nel silenzio e nella
preghiera, da mons. Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo
metropolita di Reggio Calabria-Bova, a piedi e con la croce, dal
sagrato della Chiesa del SS. Salvatore al reparto Covid-19 del
Grande Ospedale Metropolitano.
"Un atto di amore e di devozione al Signore - è stato
spiegato - con il quale si affida alla protezione divina chi
opera e cura con sapienza e amore i contagiati da un nemico
invisibile come il coronavirus. Ad accompagnare il presule il
cappellano del Gom, don Stefano Iacopino. Una processione in
solitaria, per portare la speranza, nel giorno in cui, il
Venerdì Santo, a Reggio, per le vie del centro, si svolge la
tradizionale processione delle "Varette" custodite nella Chiesa
di Gesù e Maria.