Il culto della Madonna dell'Achiropita, la “mamma” beata di tutta Rossano
La Vergine acheropita è considerata la protettrice dei rossanesi, e a lei la popolazione attribuisce numerosi interventi miracolosi nel corso dei secoli
Rossano, una cittadina in provincia di Cosenza, vanta uno dei tesori spirituali e artistici più preziosi della Calabria: l’immagine acheropita della Vergine Maria. La parola "acheropita", di origine greca (ἀχειροποίητος), significa "non dipinta da mano umana" e sottolinea il carattere miracoloso e sacro di questa icona.
L’icona acheropita: origine e caratteristiche
L’immagine della Vergine, risalente al periodo compreso tra il VI e l’VIII secolo, è uno degli esempi più antichi di arte bizantina presenti in Italia. Si tratta di un affresco realizzato su un frammento di colonna, oggi custodito nella cattedrale di Maria Santissima di Achiropita di Rossano, all’interno della navata centrale. L’icona è racchiusa in una nicchia di marmo situata sopra un altare risalente al XV secolo.
La Vergine è raffigurata con il bambino Gesù sul braccio sinistro. Quest’ultimo tiene nella mano destra un rotolo e con la sinistra compie un gesto di benedizione verso la madre. La Madonna indossa un mantello rosso scuro che le copre anche il capo, e sulla destra dell’immagine si può leggere l’iscrizione greca “Theotokos”, che significa “Madre di Dio”. Studi recenti hanno rivelato che l’attuale affresco sovrasta un’immagine più antica, confermando la lunga storia e il carattere unico di questa sacra rappresentazione.
Un simbolo di protezione per la comunità
La Vergine acheropita è considerata la protettrice di Rossano, e a lei la popolazione attribuisce numerosi interventi miracolosi nel corso dei secoli. La devozione alla Madonna risale almeno al VI secolo, quando la città era parte dell’Impero Bizantino.
- L’invasione dei Saraceni (954): Secondo la tradizione, la Madonna apparve ai Saraceni vestita di porpora e con una fiaccola in mano. Attoniti e spaventati, gli invasori si ritirarono, risparmiando la città dalla distruzione.
- La peste del XVII secolo: Durante un’epidemia che devastava le zone circostanti, Rossano fu miracolosamente risparmiata grazie alla protezione della Vergine.
Il terremoto del 1783: Nonostante l’intensità del sisma, Rossano subì solo danni lievi, rafforzando ulteriormente la fede della popolazione nella sua protettrice. - La statua d’argento e il miracolo contro i francesi: Un altro episodio significativo si verificò nel XIX secolo, durante l’invasione francese in Calabria. Non riuscendo a trovare il tesoro della cattedrale, nascosto dai cittadini, i soldati francesi cercarono di appropriarsi della preziosa statua d’argento che rappresentava la Vergine acheropita. Per evitarne la confisca, i rossanesi furono costretti a offrire una quantità di argento pari al peso della statua. Tuttavia, al momento della pesatura, la statua diventò miracolosamente leggera come una piuma, consentendo alla comunità di preservare il suo tesoro sacro con un sacrificio minimo.
L’icona oggi: simbolo di fede e identità
L’immagine acheropita della Vergine di Rossano continua a essere oggetto di profonda devozione da parte della comunità locale e dei pellegrini che ogni anno visitano la cattedrale. La sua storia, intrisa di fede e miracoli, rappresenta non solo un simbolo religioso ma anche un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore.
Rossano celebra ancora oggi la sua Madonna con feste e celebrazioni solenni nel mese di agosto, mantenendo viva una tradizione millenaria che unisce fede e identità territoriale. La Vergine acheropita non è solo un’immagine, ma una presenza viva nella memoria collettiva della città.