Omicidio Pagliuso, definitiva condanna all'ergastolo per il killer Marco Gallo
Gallo agì su mandato della cosca Scalise

La Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna all'ergastolo per Marco Gallo, 39 anni, riconosciuto colpevole dell'omicidio dell'avvocato Francesco Pagliuso, avvenuto a Lamezia Terme il 9 agosto 2016. Il massimo organo della giustizia italiana ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa di Gallo, confermando la sentenza emessa in precedenza dalla Corte d'Appello di Catanzaro.
Le indagini
Secondo quanto emerso dalle indagini, Gallo ha agito su mandato della cosca Scalise della 'ndrangheta, con l'aggravante mafiosa. L'omicidio del penalista è stato eseguito con precisione: il killer si era appostato nel giardino della casa della vittima e lo ha ucciso con alcuni colpi di pistola. La decisione di Francesco Pagliuso di non piegarsi alle pressioni della cosca Scalise sarebbe stata la causa scatenante del brutale assassinio. L'omicidio del noto avvocato aveva scosso profondamente la comunità di Lamezia Terme e il mondo forense. Pagliuso, conosciuto per la sua professionalità e il suo impegno nella difesa dei diritti, era diventato un simbolo di integrità e coraggio. La sua tragica scomparsa ha acceso i riflettori sulla pervasività della criminalità organizzata nel territorio calabrese e sulla necessità di misure più incisive per contrastarla.
Ergastolo per Scalise
Lo scorso 5 luglio, anche Luciano Scalise, ritenuto il mandante dell'omicidio, è stato condannato in via definitiva all'ergastolo. La sentenza rappresenta un importante traguardo nella lotta alla criminalità organizzata e ribadisce la determinazione dello Stato nel perseguire i responsabili di atti così efferati. L'iter giudiziario si conclude con una decisione che conferma la gravità del crimine e sottolinea la ferma volontà delle istituzioni di garantire giustizia. La sentenza definitiva rappresenta anche un monito per chiunque operi nell'illegalità, dimostrando che la giustizia, pur con i suoi tempi, riesce a colpire in modo inesorabile chi si rende colpevole di reati così gravi. Le forze dell'ordine e la magistratura continuano a lavorare con determinazione per contrastare l'influenza della 'ndrangheta e garantire la sicurezza dei cittadini. La lotta alla criminalità organizzata resta una priorità per le istituzioni, nella speranza che casi come quello di Francesco Pagliuso possano diventare sempre più rari in un futuro in cui prevalgano legalità e giustizia.