Il piccolo sta meglio: esce dalla Terapia Intensiva

Buone notizie circa lo stato di salute del bambino di 3 anni che, dal 25 gennaio, era ricoverato all'Annunziata di Cosenza. Il piccolo, come vi abbiamo raccontato in esclusiva, è stato in rianimazione per alcune lesioni che aveva riportato nella zona genitale: oggi, finalmente, è uscito dal reparto di Terapia Intensiva Pediatrica a testimonianza di un netto miglioramento delle sue condizioni di salute.

La luce dopo l'incubo

Una gioia, dunque, ma i tanti interrogativi restano e, presto, saranno gli inquirenti a fornire una risposta sul perché di quel corpicino martoriato. Vi avevamo già raccontato che il piccolo, insieme al fratellino ricoverato lo stesso giorno per un braccio rotto, aveva già fatto visita all'ospedale di Cosenza in data 19 gennaio. Dopo due giorni sotto osservazione, la madre aveva optato per le dimissioni volontarie nonostante il parere contrario dei sanitari. 

Il pediatra che lo aveva visitato, infatti, aveva riscontrato una forte infiammazione ai testicoli con pelle scrotale ispessita, tumefatta e violacea ad indicare una probabile emorragia interna. Non solo: il piccolo paziente presentava anche ecchimosi nella zona perianale e rigonfiamenti a palpebre, zigomi e mandibola. Un 3enne martoriato dunque, ma per cause che - al momento - restano ignote.

Pronto Soccorso Cosenza
Pronto Soccorso Cosenza

Il ritorno in Pronto Soccorso dopo le dimissioni volontarie

Il piccolo, però, è tornato al Pronto Soccorso dell'Annunziata in data 25 gennaio, inviato sempre dalla struttura sanitaria di Paola, paese d'origine del bambino. Questa volta, oltre ad aver riscontrato le lesioni già diagnosticate in precedenza, il pediatra che lo ha visitato ha notato del sangue alla bocca, segno dell'ennesima lesione. Gli esami diagnostici, tra cui la TAC al torace e all'addome, hanno riportato un esito terribile: il paziente presentava fratture alle costole dal lato sinistro, alla clavicola e mandibola, oltre a tumefazioni. 

Il ruolo delle istituzioni: chi protegge questo bambino?

In casi come questi, il ruolo delle istituzioni diventa cruciale. I servizi sociali, in stretta collaborazione con le forze dell’ordine che stanno già indagando su quanto accaduto, devono agire tempestivamente per proteggere il minore e verificare se ci siano stati segnali di allarme precedentemente trascurati. Scuole, medici e assistenti sociali rappresentano spesso i primi osservatori di situazioni familiari problematiche e devono lavorare insieme per intervenire preventivamente.

Inoltre, il sistema sanitario ha un ruolo chiave nell’identificare e segnalare eventuali abusi. Gli ospedali e i medici di base sono spesso il primo punto di contatto per i bambini vittime di maltrattamenti, e devono adottare protocolli rigorosi per garantire che i casi sospetti vengano immediatamente riportati alle autorità competenti. Il destino del bambino è ora nelle mani di chi ha il potere di proteggerlo.